Finito l’esilio del San Paolo, dopo sei anni rivedrà la Nazionale. Sarà contro una grande squadra
Gli azzurri d’Italia tornano al San Paolo
Cosimo Sibilia, avellinese, vice presidente vicario della Figc, è già al lavoro per far terminare l’esilio.
Sibilia, paradossalmente Parma, Udine e Bari hanno ospitato la Nazionale più volte di Napoli negli ultimi vent’anni.
«Negli ultimi tempi più volte abbiamo pensato di ritornare a Napoli. Ma ci sono stati degli intoppi legati allo stadio che adesso sono stati risolti completamente. La Federcalcio ha seguito da vicino gli interventi al San Paolo eseguiti in occasione delle Universiadi, ci siamo fatti relazionare proprio in questa ottica di tornare a giocare lì e ora lo stadio è pronto. In tutto per tutto. Paradossalmente, anche se il San Paolo aveva uno standard ritenuto eccellente per poter ospitare la Champions League, non aveva tutti i requisiti necessari per ospitare le gare della Nazionale A. Poi, ormai, credo che tutti sia stato sistemato e il prossimo anno il San Paolo tornerà ad avere una grande partita della nostra Nazionale. E sarà una grande festa».
Avete già deciso?
«Deve essere un match importante quindi o un’amichevole di prestigio prima dell’inizio dell’Europeo, oppure potremmo portare l’Italia il prossimo autunno quando avrà inizio la fase di qualificazione per il Mondiale in Qatar. È una ferita che brucia ancora la mancata partecipazione a Russia 2018. E poi magari sarà anche la prima volta dell’Italia campione d’Europa. Napoli e tutta la Campania meritano un match tra campioni».
Crede che sia un obiettivo possibile la vittoria di Euro2020?
«Credo che il Paese che ha vinto per 4 volte la Coppa del Mondo e che ha la nostra storia calcistica non può certo partire in una manifestazione puntando a un piazzamento o per centrare un traguardo come le semifinali. Il nostro movimento deve giocare per vincere. Sempre. Poi ci sono gli altri avversari con cui fare i conti. Ma nella testa di tutti, e lo stesso ct Mancini non fa che ripeterlo, è arrivare fino in fondo, alla finale di Wembley. Senza però dimenticare da dove siamo partiti appena un anno fa. Perché queste dieci vittorie consecutive potrebbero far dimenticare il grande lavoro dei vertici della federazione per risalire la china».
Napoli ha sempre dato una mano alla Nazionale nei momenti caldi?
«Certo, e io lo ricordo molto bene quando la Federazione decideva di organizzare al San Paolo le gare da dentro o fuori, quelle da vincere a ogni costo. È bello questo amore per la nostra Nazionale, tante città vogliono ospitare le gare di questa Italia: il lavoro fatto per le Universiadi consegnano non solo a Napoli ma a tutto il Paese un impianto molto funzionale». Fonte: Il Mattino