Gabriele Gravina, il presidente della Federcalcio, non fa giri di parole. «Spero che nel Napoli torni presto il sereno». È a Benevento, al Consiglio direttivo della Lega di Serie B. Nell’intervista al Mattino parla di tutto: Presidente Gravina, siamo sempre maledettamente razzisti nel nostro Paese? «È un fenomeno non solo nostro, ahimè, se si pensa soprattutto a cosa sta vivendo Liliana Segre per quelle infami minacce ricevute. Ma da noi c’è questo odioso tema che si sta incardinando negli ultimi tempi: la discriminazione territoriale. Dobbiamo debellare questo fenomeno e la procedura che abbiamo introdotto è la più rigida esistente. Nel breve tempo introdurremo la tecnologia fatta anche di radar passivi, che si possano abbinare a sistemi visivi in maniera tale da poter riconoscere i responsabili, anche attraverso piccoli dettagli». Ma il Verona che caccia il tifoso dallo stadio fino al 2030 è il segnale giusto? «La modifica sulla responsabilità oggettiva ha dato il via a un cambiamento decisivo nel mondo del calcio. È bello vedere Dzeko e gli altri romanisti che incitano i tifosi a offuscare quei cori insopportabili contro il Napoli ed è fondamentale che il Verona si adoperi per espellere i soggetti colpevoli di quegli atteggiamenti, partecipando anche alle indagini con la Digos. Prima non c’era questa collaborazione. Manca un piccolo tassello: dobbiamo dare lo strumento tecnologico che possa togliere ogni alibi a colui che va allo stadio per offendere gli altri. Non deve avere più scampo e lo deve sapere».
Fonte: Il Mattino