Amin Younes, sabato pomeriggio contro il Verona al San Paolo, non ha saputo cogliere l’occasione concessa dall’allenatore, anzi. Spaesato, troppo leggero nei duelli con i difensori, fumoso. In estate aveva deciso di mettere la testa a posto, Ancelotti gli aveva fatto capire che il suo futuro poteva essere scritto a Napoli. E allora il tedesco si è messo sotto, si è messo a studiare gli schemi dell’allenatore, ma dall’inizio della stagione non ha messo insieme nemmeno 90’ in due gare. Sabato una prestazione decisamente insufficiente per l’esterno tedesco che non riesce a passare dalle parole ai fatti. Ma quella di Younes non è l’unica ombra in questo inizio di stagione per il Napoli. Ghoulam non ha una storia troppo diversa, anche lui viene da un periodo tormentato e questa doveva essere la stagione del riscatto. Per questo il Napoli lo ha confermato, ma niente, al momento il terzino è solo lontano parente di quel rullo compressore che in passato ha messo a ferro e fuoco la fascia sinistra. Al momento è talmente fuori dalle rotazioni che Ancelotti ha preferito adattare Di Lorenzo a sinistra piuttosto che dare fiducia all’algerino. Discorso a parte merita Hysaj che prima dell’estate era già con la valigia pronta per lasciare Napoli, ma in assenza di offerte ritenute consone, è rimasto alla corte di Ancelotti. E pensare che proprio lui potrebbe essere l’uomo perfetto per le idee dell’allenatore del Napoli a cui tanto piacciono i giocatori duttili come Elseid, terzino capace di giocare sia a destra che a sinistra nella difesa a quattro.
Il Mattino