L’abbraccio del San Paolo per Lorenzo Insigne

0

E quegli applausi sono per lui: in quarantamila, o giù di lì, che l’accompagnano sino alla panchina, dolcemente. E la standing-ovation, in quell’istante, sa di tenerezza inaspettata che aiuta a farsi compagnia, lasciando che il tempo lenisca le ferite. Quella mano, è per lui, l’ha allungata Ancelotti, «dammi il cinque, ragazzo», che sa come si accarezzano i campioni, dopo averli sculacciati e sistemati per una notte in tribuna: e stasera, mentre Napoli-Verona sta per finire, e c’è qualcosa di Insigne, val la pena di ripensare a quelle carinerieQuando è allegro è determinante») e abbandonarsi serenamente nella felicità di un istante.  

Factory della Comunicazione

L’ABBRACCIO DEL SAN PAOLO

La settimana più turbolenta evapora nel frammento di una serata che Insigne può trascinare con sé per sistemare i pensieri e riordinarli, uscendo da quella penombra che lo rende “opaco”: è stato bello alzare lo sguardo, vedere uno stadio anche in piedi ed avvertire quelle vampate di calore che aiutano l’autostima e distruggono i pregiudizi. Il calcio, il suo, è stato anche poesia, e quando è diventato prosa, in un dribbling inutilmente forzato, è bastato andare a rincorrere l’avversario per conquistarsi l’immediato “perdono” e tacitare il percepibile dissenso. 

Fonte: CdS

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.