I voti del CdS: Meret è disumano, Milik illumina il San Paolo

Non sufficienti Malcuit e Younes, molto bene Insigne

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Queste le valutazioni del Corriere dello sport sul match di eri pomeriggio allo stadio San Paolo dove il Napoli ha battuto per 2-0 l’Hellas Verona. Grandi interventi sullo 0-0 di Meret su Lazovic, Pessina e Stepinski e il polacco Milik che segna tra il primo e il secondo tempo. Nel finale palo di Mertens e colpo di testa degli ospiti di Rahmani fuori di un soffio. 

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Meret 7,5 – La scena è cinematografica e quelle sembrano le parate – tre in cinque secondi, come un fotogramma – della vita. E’ disumano.

Malcuit 5,5  – Con intraprendenza, fino a quando Lazovic non comincia a sfondare proprio dalle sue parti.

Manolas 6  – Osserva Lazovic e Zaccagni scappargli, si tocca il costato e resiste, chiudendo con i denti su Stepinski.

Koulibaly 6,5  – Il San Paolo è suo, lo scalda, lo esalta, nonostante un giallo in avvio che può togliere certezze.

Di Lorenzo 6  – A sinistra, ma con la disinvoltura di sempre: è nato calciatore, è fatto per stupire.

Allan 5,5   – Rimane sempre un filo dietro se stesso e Veloso gli strappa anche l’aria di dosso.

Fabian Ruiz 6,5  – L’unica volta che sfugge ad Amrabat, s’inventa l’assist per schiodare la più perfida delle partite.

Callejon 6  – C’è qualcosa di suo, nell’1-0, e tanto nella fase passiva in cui servono equilibri a rischio.

Insigne 6,5 – Alle spalle di Milik, regista offensivo, con intepretazione a tratti elegante e poi eccessiva nel forzare il dribbling.

Mertens (31’ st) 6  – Il quarto palo in campionato: da farsi benedire.

Younes 5,5   – Ha il talento che può combinarsi, in futuro, però per il momento deve conoscere il Napoli.

Zielinski (20’ st) 6  – Sistema il 4-4-2 che con lui è didascalicamente ordinato.

Milik 7,5  – Eppure tornano: proprio mentre s’allungavano le ombre, illumina lo stadio ma soprattutto se stesso. Ci sono voluti sei mesi, ma ne è valsa la pena.

Llorente (35’ st) 6  – E’ a presa rapida: entra e si fa sentire.

Ancelotti (all.) 7  – Mica semplice, per le due settimane di vibrazioni, per la capacità del Verona: sa che c’è da lavorare, ma ci mette del suo nelle scelte.

La Redazione

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