Dybala: «Juve, con te mi diverto di più». L’argentino ha finalmente superato  un’estate sempre sul mercato

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l gol dell’1-0, la festa finale in campo e il bacio affettuoso di Ronaldo in mixed zone: la notte di Inter-Juventus per Paulo Dybala è stata speciale e decisamente da ricordare. La Joya ne aveva bisogno dopo un’estate nella quale la dirigenza ha provato in ogni modo a cederlo, prima allo United e poi al Tottenham. Adesso l’argentino è di nuovo al centro del progetto bianconero.
Dybala, aveva bisogno di una prova così dopo che per settimane è stato sul mercato? 
«Per me non è stata un’estate facile: sentire abbinato il tuo nome a ogni squadra dove non vuoi andare non è una cosa bella, ma questo è il calcio… Prima che iniziasse il mercato avevo fatto un’intervista (a Milano a fine maggio, alla presentazione della nuova maglia della Juve, ndr) nella quale avevo detto che volevo rimanere e poi non ho più rilasciato dichiarazioni, né in Coppa America né durante le vacanze. Penso che sia più importante parlare sul campo. Fino all’ultimo giorno non si sa mai come può finire il mercato, ma io volevo restare qua e continuare la mia carriera nella Juventus. Penso di poter dare ancora tanto a questa maglia e sono felice di ciò che ho fatto vedere contro l’Inter». 

Dopo la scorsa estate così difficile lei sembra più carico e più rabbioso. E’ così? 
«Arrabbiato no. Dispiace quando succedono quelle cose, ma il calcio è così. Ora voglio dimostrare quello che valgo, per me e per la Juventus». 

Sarri dice lei che deve giocare divertendosi. Si sta divertendo di più rispetto allo scorso anno? 
«Sono molto tranquillo. Ho cominciato a divertirmi di più sul campo facendo le cose che mi piacciono e così dimostro quello che valgo dopo tutte le parole che sono state dette. Non è facile, ma ci sto provando». 
 
E’ più facile divertirsi con Sarri piuttosto che con Allegri?
«Sono diversi nella maniera di far giocare la loro squadra e questo si vede chiaramente. Con Allegri abbiamo fatto tante belle cose, ma credo che Sarri sia un po’ più offensivo: si vede già che gioca un po’ di più rispetto all’idea di calcio di Allegri».

Le piace il tridente con Ronaldo e Higuain?
«Prima dobbiamo lavorare bene perché tutti e tre siamo attaccanti e uno deve rincorrere. Quello sono io... (ride, ndr)».

E’ difficile giocare una partita sì e una no? 
«Per noi attaccanti sarebbe meglio disputare più gare di fila, ma siamo alla Juve e questo non è possibile perché là davanti stiamo tutti bene e tutti stiamo segnando. Per il mister non è facile scegliere chi mandare in campo, ma lui ne sa più di noi e contro l’Inter si è visto: ho iniziato io e ho fatto gol, poi è entrato il Pipita e ha firmato il 2-1». 

Contro le grandi la Juve è padrona e dà il meglio. Concorda? 
«Penso che finora abbiamo fatto tante belle gare come gioco e aggressività. Mi viene in mente il primo tempo contro il Napoli che è stato incredibile: è quella la vera Juventus. Si è vista anche a San Siro in un match dove c’era tanta tensione, ma che noi abbiamo interpretato con tranquillità».

Crede di essersi ripreso la Juve?
«Non è questione di prendersi la squadra o cose del genere. Io penso che ogni giocatore deve dimostrare in ogni incontro di dare il massimo. Se tutti si comportano così, per la squadra è positivo. Volevo far vedere che posso essere importante per il gruppo. E lo stesso voleva fare Higuain. Ci stiamo riuscendo entrambi». Fonte: CdS

 

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