In campo a inizio ripresa c’è un Napoli quasi con la faccia triste, che concede campo e speranze ai padroni di casa con un atteggiamento che diventa passivo e indisponente. Il tecnico di Reggiolo dopo 15 minuti di piattume totale, con il Torino che baldanzoso trova persino il coraggio di uscire fuori dalla trincea, piazza Callejon al posto di Lozano in un’operazione «nostalgia» reclamata un po’ da tutti. Non cambia molto, perché il Napoli è molle, nella testa e nella gambe. E va capito se è colpa delle gambe o è colpa della testa. Nel dubbio, come riporta il Mattino, Ancelotti decide che la sterzata può arrivare proprio dalla testa di Llorente. E infatti, la palla che Di Lorenzo mette dopo appena 2 minuti dal suo ingresso (68′) è come un cioccolatino con la dedica dentro. Ma il bel Fernando, tutto solo, colpisce alto. Già l’ingresso dell’attaccante ex Juventus è il tentativo di far cambiare rotta alla gara: gli azzurri tornano al 4-4-2 anche perché con il Toro così aggressivo il gioco del Napoli rallenta ulteriormente e la squadra quasi fa fatica a uscire palla al piede. La gara è caotica e in fondo è quello che vuole Mazzarri. Negli ultimi minuti il Napoli scava nel suo orgoglio e tenta l’offensiva della disperazione. Non riesce null’altro che qualche traversone e pochi spiccioli. Ma è il tramonto di un’altra prestazione deludente. Molto deludente.
La Redazione