Dries Mertens ha rilasciato alcune dichiarazioni a SportMagazine, tramite il napolista. Gli è stato chiesto se trova ingiusto aver dovuto aspettare quattro stagioni nel Napoli, e la soglia dei 30 anni, per diventare un giocatore indispensabile e insostituibile della squadra.
“Non mi piace usare la parola ingiustizia. Ho ricevuto una buona educazione e questo mi ha aiutato a rimanere paziente”
Mertens è stato valorizzato da Sarri dopo la partenza di Higuain e l’infortunio di Milik. Da quel momento è cambiato il tuo modo di giocare in Italia?
“Ero molto frustrato. Avevo parlato mesi prima con Sarri quando le cose non andavano bene. Nella sua prima stagione ho giocato sei volte titolare. Ogni settimana mi chiamava nel suo ufficio e mi diceva quanto gli dispiacesse il fatto di mettermi in panchina. Mi ha fatto impazzire e spesso mi ha fatto arrabbiare. Ci sono stati momenti davvero molto difficili. Mi disse di capirlo e di sperare un giorno potessi diventare allenatore per comprendere le scelte. Un giorno contro la Samp ero così stufo della situazione che avevo deciso che avrei giocato male. Ma Sarri mi ha conosciuto fino in fondo, sapeva che non ero in grado di sostenerlo per più di cinque minuti. E aveva ragione”.