Koulibaly – Diciamo la verità, se la vita privata ha regalato un 2019 pieno di gioie per la nascita (alla clinica Sanatrix) della sua seconda figlia, sul campo un po’ di cose sono andate storte. Un bell’ottovolante di guai. Non solo per l’autogol nefasto sul campo dove era diventato re di Napoli: perché l’anno è iniziato con la squalifica (di due giornate) per essersi fermato e protestato con l’arbitro per i cori razzisti subiti durante Inter-Napoli. Il 18 gennaio, la sua difesa in appello fu accorata ma non produsse alcun risultato. «Io sono pronto ad affrontare i cori razzisti in tante città del Nord, ma lì a Milano no. Ero impreparato a fronteggiare una simile situazione e, quando ho sentito i primi buu, mi hanno preso alla sprovvista, mi hanno fatto sbandare, perdere la concentrazione». Già, la testa. Passa tutto per di lì. E qualche volta capita che possa andare in tilt. A Milano piantò i piedi per terra contro Mazzoleni, lasciò la squadra in dieci e l’Inter segnò nel finale di gara.
Fonte: Il Mattino