Enrico Fedele sulle pagine de Il Roma
“Ho sofferto come non mai, poi ho gioito come ai bei tempi ai gol di Mertens e Llorente. È stata certamente un’impresa storica battere di nuovo i campioni d’Europa, ma nel finale gli azzurri hanno meritato la vittoria, dimostrando di avere più fiato e più cuore. L’urlo del San Paolo poi ha fatto il resto. Dovrei dare da tifoso dieci a tutti i giocatori, ma lasciatemi sottolineare chi sono stati i buoni e i cattivi. Maestoso Koulibaly, che ha giganteggiato in difesa con autorità e tranquillità, dimostrando di aver recuperato ampiamente dopo gli straordinari estivi in Coppa d’Africa. Ha ridato sicurezza al pacchetto difensivo, anche se al suo fianco abbiamo notato un Manolas in più di un’occasione fin troppo distratto. Ma alle sue spalle c’era un Meret ancora una volta straordinario. Vedi la parata decisiva sul diagonale di Salah, che ha dato il via alla reazione degli azzurri. Che dire di Mertens, del nostro “Ciruzzo”. Domenica avevo scritto che per fare un Dries occorrono due Lozano, oggi dico che ce ne vogliono cinque per far un messicano, apparso ancora molto lontano dalla forma migliore. Meglio Llorente che mi ha ricordato l’Altafini degli anni Sessanta. Per tutta l’estate avevo ripetuto che lì in attacco ci voleva un giocatore di fisicità ed esperienza in grado di concretizzare l’enorme volume di gioco che produce la squadra. Ed ecco che è arrivato l’ex juventino che ieri sera ha anche baciato la maglietta dopo il gol del raddoppio. Ha subito capito come si conquistano i tifosi napoletani. Purtroppo tra le poche note negative devo sottolineare la prestazione di Insigne, che è venuto meno in fase conclusiva. Ma ora do un consiglio dopo la serata di gloria. Concentriamoci subito sulla partita di Lecce, una trasferta insidiosa dopo la ubriacatura con il Liverpool. Quindi attenzione se vogliamo vedercela a viso aperto con la Juve di Sarri-Maifredi e dell’Inter non certo esaltante di Conte“. Fonte: Il Roma