Sacchi, top e flop dei tre big allenatori “scudetto”
Il ritratto dei protagonisti del triello scudetto secondo l'ex Ct della nazionale: "So bene a chi spetta il compito più difficile"
I pregi e i difetti di Maurizio Sarri, Antonio Conte e Carlo Ancelotti? Li rivela Arrigo Sacchi.alla Gazzetta dello Sport.
Cosa funziona e quali sono gli aspetti su cui è necessario lavorare per Juventus, Inter e Napoli?
Il primo dei protagonisti scudetto su cui si sofferma Sacchi è Sarri:
“È un esteta, gli piace il possesso palla, va a prendersi il dominio del campo col pressing. È arrivato in una squadra che ha vinto tutto e adesso lui deve proporre un calcio completamente diverso. Significa che bisogna convincere prima di tutto i giocatori, tirarli dalla propria parte e renderli partecipi del progetto. Il ruolo della società sarà determinante, soprattutto nei momenti di difficoltà che inevitabilmente ci saranno”.
Lucido anche il giudizio su Conte, il cui compito all’Inter, paradossalmente, è considerato da Sacchi meno difficile rispetto a quello che attende Sarri alla Juventus:
“Conte è meno paziente, cerca subito la verticalizzazione per le punte. Il suo gioco è più immediato, fa meno pressing e, di conseguenza, le sue squadre sono un po’ più lunghe”.
Del suo ex calciatore ai tempi del Milan degli olandesi, Sacchi dice:
“Solo in apparenza è calmo. Dentro sono sicuro che gli ribolle il sangue. L’ho sentito, mi ha detto un gran bene di Lozano. Sono convinto che il Napoli stupirà, magari in Champions”.
Fonte: Sportvirgilio.it