Per visualizzare rendimento e valore di Faouzi Ghoulam negli ultimi anni, si potrebbe utilizzare un sismografo. Quella linea mai continua, fatta di picchi verso l’alto e picchi verso il basso, renderebbero alla perfezione l’idea della sua situazione. Ecco, nell’estate del 2017, infatti, l’algerino era considerato uno dei migliori terzini sinistri del mondo. E a ben donde. Ghoulam era una spina nel fianco continua per qualunque difesa avversaria. Questo perché oltre a un’ottima tecnica di base e a un sinistro potente e preciso, Faouzi aggiunge un fisico possente, di quelli che per buttarlo giù ci voleva un caterpillar. Ecco, ci voleva. Perché da quella maledetta notte del 2017 – era il 2 novembre e in campo al San Paolo si affrontavano Napoli e Manchester City in Champions League – Ghoulam non è più lo stesso. Come Achille, che sembrava invincibile, ma poi è stato sconfitto da un’apparente innocua freccia nel tallone.
L’INCIDENTE
Pochi dubbi, ai tempi di Sarri, Maurizio faceva muovere la catena sinistra al ritmo di Ghoulam, ma quell’infortunio del crociato è stato l’inizio del calvario suo e anche del Napoli. In quell’era l’algerino era il terzino che giocava più palloni per 90 minuti in serie A: 75,6, una cifra mostruosa. Ma non è tutto. Dopo i 98 giorni out per l’infortunio, Ghoulam ne ha dovuti saltare altri 92 (da febbraio a maggio 2018) per la rottura della rotula e poi altri 113 (da luglio a novembre 2018) per i postumi di un intervento di pulizia del ginocchio. Insomma 400 giorni dopo la sua ultima partita, la sconfitta contro il Manchester City ai gironi della Champions League della stagione 2017-18, Ghoulam è rientrato in campo dal primo minuto lo scorso 8 dicembre contro il Frosinone, nella vittoria per 4-0 della squadra di Ancelotti. Nel frattempo il Napoli ha cambiato allenatore, alcuni titolari e modulo di gioco, ma Ghoulam è sembrato non essere mai più tornato.
Fonte: Il Mattino