Ferrario: “Ti crolla il mondo addosso, ma…può nascere l’impresa”
Nessuno può capire Koulibaly meglio di lui. Moreno Ferrario, difensore azzurro, autore di una autorete che fece crollare i sogni scudetto del Napoli di allora contro il Perugia, in casa. Era il 26 aprile 1981. Il pallone, maledetto, finì alle spalle di Luciano Castellini…«Quando ho visto quella palla entrare alle spalle di Meret, ho ripensato subito alla mia autorete: avrei voluto esser accanto a Koulibaly per confortarlo, perché in quel momento ti crolla davvero il mondo addosso».
Certi ricordi non si cancellano. «Non si cancellano, ma quello che ricordo con grande affetto è la reazione del pubblico: nessuno mi puntò l’indice contro. Fu in quel momento di grande amarezza, dopo che l’autogol decise la corsa scudetto della mia squadra, che ebbi la certezza che avrei vinto qualcosa a Napoli: non potevo lasciare quella gente senza un trofeo. Vorrei che anche Koulibaly avesse questa certezza: da una grande sfortuna può nascere una grande impresa».
Ha sbagliato qualcosa Koulibaly in occasione dell’autorete? «Nel calcio moderno, quando c’è una palla ferma, i difensori scappano all’indietro, seguendo la stessa traiettoria del pallone e degli attaccanti. Quando sei in una situazione del genere, quando corri verso la tua porta è più facile sbagliare: ai miei tempi, i difensori uscivano andando incontro alla palla che entrava. Sono convinto, però, che se fosse stato un altro momento della partita, Koulibaly avrebbe avuto una coordinazione migliore, non avrebbe toccato il pallone in quel modo».
La pressione di chi aveva già commesso un errore sul gol di Higuain? «Ho sentito dire che sul 2-0 la responsabilità sia tutta del difensore: non condivido. Higuain fa una giocata fantastica, Koulibaly non è ancora al meglio e si vede: ma, molto più merito dell’attaccante che demerito del difensore. Tra l’altro, non è semplice per un centrale avere lo stesso rendimento quando ti cambia il riferimento che hai accanto, quando hai pochi allenamenti nelle gambe, quando cambia il sistema di gioco. Se poi ci metti che il ritorno della Coppa d’Africa, i pochi allenamenti nelle gambe e qualche altro fattore contingente, diventa chiaro che stiamo parlando di un gigante della retroguardia, ma pur sempre di un essere umano».
Come vede la coppia con Manolas? «Molto bene, ma hanno bisogno di tempo per integrarsi. Albiol aveva più esperienza, più intelligenza tattica. Manolas è potente, moderno, cerca sempre l’anticipo: sarà una grande coppia. La sosta aiuterà Koulibaly a ritrovare la forma giusta».
Ha augurato a Koulibaly di vincere lo scudetto: chance per questa stagione? «La Juventus è più forte, quest’anno c’è anche l’Inter. Se il Napoli non lascerà scappar via la Juve in questa prima parte di stagione, allora qualche speranza c’è. Se gli uomini di Sarri dovranno ancora concentrarsi sulla Champions, se punteranno a vincere in Europa, potranno lasciare qualcosa in campionato: lì dovrà approfittarne il Napoli per una volta che potrebbe essere molto emozionante»
Fonte: Il Mattino