Un modello da seguire, per Aurelio De Laurentiis, è sempre stato il Borussia Dortmund, arrivato all’elite europea qualche anno prima rispetto al Napoli. La filosofia è chiaro: investimenti oculati, crescita lenta e costante, conti sempre in ordine. Tutto però passa da un aspetto, dal quale non si può prescindere se si ha questo tipo di schema mentale: la valorizzazione della rosa. E’ una caratteristica che il Napoli ha tenuto fin dalla Serie B, anno in cui sono stati scavati un paio di talenti interessanti per la categoria. Ma lo switch decisivo lo si è avuto nell’anno della Serie A e, soprattutto, dall’avvento di Walter Mazzarri in avanti. Poi, succedendosi gli allenatori, il risultato non è mai cambiato: gran parte dei calciatori arrivati in azzurro si sono fatti grandi, sono diventati dei diamanti scintillanti, svezzati da una società ben organizzata, che quando ha venduto l’ha fatto quasi sempre alle sue condizioni, con prezzi maggiorati rispetto al costo d’acquisto risalente sempre a qualche stagione precedente.Fonte: Il Roma