Marco Tardelli al Cds: “Icardi, Napoli è perfetta per te”

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A Marco Tardelli il Cds chiede, a un mese dall’inizio del campionato, di fotografare la serie A. 

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Tardelli, Conte si lamenta del ritardo dell’Inter sul mercato. Fa bene o è troppo presto per farlo?
«Non so cosa sia stato promesso a Conte, ma lui e Marotta si conoscono molto bene, quindi credo sappiano entrambi benissimo cosa serve per rinforzare l’Inter. Se si lamenta significa che non ha ancora ottenuto ciò che vuole». 

E’ Conte la garanzia di una squadra da ricostruire? 
«E’ il valore aggiunto, e siamo tutti d’accordo. Ma deve avere un gruppo forte su cui lavorare. In questo momento gli mancano soprattutto gli attaccanti. E ne ha bisogno, lo vedi dall’insistenza con cui l’Inter sta cercando Lukaku».

L’attaccante forte che aveva – Icardi – l’ha messo ai margini del progetto e di conseguenza in vendita. 
«Penso che la vicenda Icardi sia una grande sconfitta per tutti. Ci perde lui, ci perde l’Inter, ci perde anche il calcio. E’ una situazione paradossale, negativa sotto ogni punto di vista. Andava risolta prima, andava gestita in maniera diversa. Non si doveva arrivare a questo punto». 

Gran parte del mondo del calcio ha già individuato la colpevole. E’ Wanda Nara la zavorra di Icardi? 
«No, Wanda non è zavorra, lei fa il suo mestiere di agente di un calciatore. Ma io penso che a decidere sia comunque Icardi. L’errore di Wanda è stato quello di andare in tivù a parlare dei compagni di Icardi, in certi casi a criticarli. Non si fa. Ma intendiamoci, sarebbe stato lo stesso se al posto di Wanda ci fosse stato un uomo, un padre, una madre, un fratello».

Pensa che il mondo del calcio sia sessista?
«Io non lo sono di sicuro». 
 
Cosa consiglia a Icardi? 
«Mi piacerebbe vederlo a Napoli. Credo farebbe molto bene, ma è una mia sensazione. Ha la qualità per fare bene ovunque, ma a Napoli credo possa ritrovarsi e diventare determinante come nei giorni migliori».

Intanto la Juve si conferma regina del mercato. E’ d’accordo?
«Sì, non ci sono dubbi che la Juventus sia ancora avanti rispetto alle altre. Per come si è mossa con i rinforzi, da De Ligt a Rabiot, da Ramsey allo stesso Demiral, e per quello che ha vinto in questi otto anni. Siamo a metà luglio e la squadra è già completa, tanto che ora il problema è cedere qualche pezzo grosso. Questo ti dà l’idea del lavoro fatto finora». 

De Ligt è costato 75 milioni. Li vale? 
«Aspettiamo. Per quello che ho visto mi piace, ha fisico e qualità, è bravo sia in fase difensiva che nell’impostazione. Ha vent’anni, deve confermare quel che di buono si è intuito. Ma giocare in Olanda è diverso dal farlo in Italia».

Il gallese Ramsey può sfondare in serie A?
«Guarda, Ramsey è un giocatore che ha poco a che fare con il “calcio inglese”, almeno come lo percepiamo noi. Ha grandi doti di palleggio, sa perfettamente come muoversi, cerca gli equilibri in campo, quindi credo che non faticherà ad adattarsi. Mi piace. E poi è duttile. Può giocare sia da trequartista che davanti alla difesa, tornerà molto utile a Sarri».
 
La rivoluzione della Juve è partita da Sarri.
«Si voleva il bel gioco, giusto prendere Sarri. Ma intendiamoci: Allegri non ha poi fatto così male, no? Io dico che Allegri, portando in bacheca 13 trofei in cinque anni ha fatto molto: non sarà così facile eguagliarlo».

Qual è stato finora il colpo del mercato? 

 

«A me piace molto Barella, l’Inter ha preso una grande mezzala. E’ tosto, sa costruire, si inserisce in area, segna pure. Ha tanta personalità e aiuta i compagni, se non vuole strafare può diventare un giocatore molto importante per l’Inter e per la nazionale. E in questo senso Mancini è una garanzia, lui ai giovani, da Barella a Chiesa a Zaniolo, dà molta fiducia». 


Di cosa ha bisogno il Napoli di Ancelotti? 
«Di qualità, ma quella serve a tutti. L’anno scorso è stato interlocutorio, mi aspetto un Napoli più forte e continuo. Ancelotti, rispetto agli altri big della panchina, ha un anno in più di esperienza con la squadra: questo può contare». 

Che Milan sta nascendo? 
«Con Theo Hernandez, Krunic e Bennacer hanno fatto buoni investimenti, la strategia è ben precisa. Al Milan – con Maldini e Boban – stanno cercando di costruire per il futuro. Giampaolo è l’uomo giusto, sa di calcio. Non mi stupirei affatto se il Milan – senza pressioni – fosse la sorpresa del campionato». 

L’anno scorso la sorpresa è stata l’Atalanta. 
«E non finirà di stupire. Certo, la Champions va affrontata con rispetto e attenzione, ma Gasperini ha un gruppo rodato, che gioca a memoria. Mi sbilancio: in campionato l’Atalanta può ripetere l’exploit dell’anno scorso». 

Conosce Fonseca, l’allenatore della Roma?
«Poco, per quello che ho visto in tivù. Mi dicono sia uno che lavora molto sul campo. Bene, avrà modo di proporre le sue idee, ma il problema in Italia è che per far giocare bene le squadre c’è bisogno di tempo. Ma chi ce l’ha il tempo di aspettare? Dai tifosi ai dirigenti, serve più pazienza. Oggi la Roma è un’incognita».

Intanto De Rossi giocherà nel Boca Juniors. Che scelta è stata secondo lei? 
«Mi piace pensare che quella del Boca per Daniele sia una scelta di cuore, sentimentale; magari sognava di chiudere con quella maglia».
 
Per il Pallone d’Oro si fanno i nomi dei tre del Liverpoool, Van Dijk, Salah e Alisson, e sembra tornato in corsa anche Cristiano Ronaldo.
«Il più forte di tutti rimane Cristiano».

Fonte: Cds

 

 

 

 

 

 

 

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