Con rispetto alle irregolarità contabili riscontrate nella società siciliana, l’ex presidente del Palermo è precluso dal ricoprire qualsiasi ruolo in ambito federale e di squalifica dal mondo del pallone in generale. Il tribunale della FIGC, presieduto da Cesare Mastrocola, ha motivato tutto ciò con le gravi irregolarità di bilancio, in particolare l’operazione su Mepal, la società controllata che deteneva il marchio del Palermo, e l’iscrizione nello stato patrimoniale di 5,5 milioni di crediti di imposta, col risultato di riportare quel patrimonio al valore di quasi 11 milioni contro i reali 135.712. il fine di tutto ciò era di evitare gli obblighi di ricapitalizzazione societaria, e si sottolinea come l’ex patron del Palermo fosse la mente dietro queste operazioni.