Agostinelli: “Manolas, con Koulibaly, una delle coppie centrali più forti d’Europa”

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Andrea Agostinelli, ex allenatore di Napoli e Salernitana parla ad Il Roma di questo Napoli che si appresta ad affrontare la seconda stagione con Ancelotti. 
Fino al 26 luglio il Napoli lavorerà a Dimaro per prepararsi alla prossima stagione: dal momento che tante società partiranno sin da subito per le tournée, quale importanza continua a rivestire, oggi, il ritiro precampionato? «Per me continua ad essere assolutamente importante sotto tutti i profili. Ovviamente le logiche economiche portano alcune società a fare altre scelte, quindi a mettere davanti determinati interessi. Poi sentiamo spesso parlare di infortuni, di problemi muscolari e spesso sono da addebitare proprio a queste scelte. Ovviamente un allenatore deve adeguarsi a quelle che sono le decisioni della società, non può impedire che si facciano le tournée al posto dei rituri ma buon per il Napoli e per Ancelotti che loro continuino a lavorare in un certo modo perché poi, alla lunga, i frutti di questa scelta si raccolgono”.
In ritiro la squadra ritroverà il “vecchio allenatore” mentre le altre big del campionato hanno dato vita ad una vera e propria rivoluzione tecnica: può essere un ulteriore vantaggio per gli azzurri? «Sicuramente sì, Ancelotti l’anno scorso ha avuto modo di conoscere i giocatori e l’ambiente, quindi parte da una base già formata e questo è sicuramente molto importante. I giocatori già sanno come lavora e che tipo di progetto tecnico intende portare avanti, sono dettagli non da poco che a volte possono fare la differenza».
Tre settimane importanti anche sotto il profilo tattico: Ancelotti ripartirà dal 4-4-2 o si aspetta qualcosa di nuovo anche in relazione alle recenti voci di mercato? «Non si distaccherà molto da questo assetto che fondamentalmente, lo scorso anno, gli ha dato buone garanzie sotto il profilo della tenuta difensiva ma anche in fase di proposta. Il Napoli ha fatto un buon campionato e penso che Ancelotti ripartirà dalle certezze acquisite lo scorso anno. Magari, qualora dovesse arrivare realmente James, potrebbe passare al 4-2-3-1, col colombiano nelle vesti di trequartista».
Fuori Albiol, dentro Manolas: cosa perde e cosa guadagna il Napoli con questo avvicendamento? «Con l’addio di Albiol perde sicuramente in esperienza ma lo spagnolo ha raggiunto un’età importante quindi era anche giusto guardare oltre. Manolas mi piace tantissimo, con Koulibaly andrebbe a comporre una delle coppie centrali più forti d’Europa. Si completano molto bene, sono entrambi fortissimi nell’uno conto uno e in velocità non temono rivali. Sarebbe una gran cosa vederli insieme».
Il Napoli sta portando avanti un mercato importante: i nomi che sono venuti fuori fin qui consentirebbero azzurri di mettersi alla pari con la Juventus? «James e Manolas sono nomi di primo livello, parliamo di calciatori che hanno acquisito grandissima esperienza a livello nazionale e internazionale. Il salto di qualità sarebbe garantito ma il mercato è appena iniziato, quindi bisogna capire anche come si muoverà la Juventus che parte da una base già molto importante. Certo, il Napoli sta facendo ottime cose e si sta mettendo nelle condizioni di poter competere con i bianconeri».

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