E’ fatta, stavolta indiscutibilmente fatta, senza «se» e senza neanche un «ma», ma anche senza che ci sia la possibilità di godersela per nessuno, per Giuntoli più che per Raiola, perché in quella bolla d’afa d’un 30 giugno divenuto la deadline insopprimibile, il rischio di ritrovarsi clamorosamente in prima pagina per il crollo del «muro» è stato seriamente percepito o comunque temuto. Ma il mercato, e con certe cifre e certi interessi che non sempre convergono, ha dinamiche che sfuggono, come riporta il Corriere dello Sport, che paiono incomprensibili, ma che invece rappresentano – a modo loro – capisaldi di un’economia o anche un semplice principio inestinguibile: però adesso che è finita, che Manolas può dirigersi verso Napoli per fare le visite mediche – fermandosi a Villa Stuart o semmai proseguendo, direzione Sud, dopo aver in mattina deciso con la sua nuova società – ciò che resta è l’espressione lieve di Ancelotti, informato in diretta, alle 20.30 italiane, le 11.30 canadesi, di quel sì sofferto ma deciso.
La Redazione