Manolas, 8 gol e 7 assist. Kostas Manolas dava al popolo giallorosso l’idea di giocare con il cuore, di rappresentare uno stile: inseguiva gli avversari con l’idea di proteggere il mondo. Piaceva ai suoi tifosi, il 28 maggio 2017 fu il primo a scoppiare a piangere mentre Totti raccontava a uno stadio intero che era costretto a smettere. Sarà applaudito al suo ritorno all’Olimpico, Manolas, il greco che ha sfruttato la clausola, e lo ha fatto quando ha capito che il progetto Roma non era più in linea con le sue forze. Avrebbe valutato volentieri la Juventus, è spuntato il Napoli che punta ad affiancargli Koulibaly: una bellissima idea difensiva. Superateli adesso, se potete. Poi c’è anche l’altro Kostas, quello degli spigoli caratteriali sottolineati strategicamente da De Laurentiis. Ha la fama di essere un ipocondriaco, tanto è vero che spesso ha deciso di non giocare le partite per paura di farsi male. Bastava un fastidio e addio. Altrettanto spesso, dopo contrasti che non sembravano durissimi, ha destato preoccupazioni ingiustificate per le lunghe permanenze a terra, sull’erba. Eppure aveva molti amici, nello spogliatoio. Gli volevano bene, si divertivano insieme. Solo che la Roma li ha venduti tutti.
CdS