Storie di calcio. Sulle panchine qualcuno ci è riuscito, ma pochi grandi ex hanno lasciato il segno passando a ruoli dirigenziali. Il migliore tra tutti è stato Giampiero Boniperti, presidente della Juventus dal 1971 al 1990, trionfi in Italia e all’estero, Paolo Maldini e Zvone Boban rappresentano il nuovo asse dirigenziale del Milan, Lele Oriali tornerà al fianco di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra dopo l’esperienza in Nazionale e Joe Commisso ha confermato Giancarlo Antognoni nella Fiorentina. Ma non si dimentichi l’esperienza di Antonio Juliano, il capitano che diventò direttore generale del Napoli. Lui sì che lasciò il segno da dirigente azzurro. Aveva 37 anni quando Ferlaino gli affidò l’incarico di dg del club. E in quell’estate dell’80 lui che odiava i viaggi in aereo volò fino in Canada per prendere uno dei migliori difensori centrali del pianeta, Rudy Krol, poi, Maradona. Antonio rimase un mese e mezzo in Spagna a trattare e nell’ultimo giorno utile per chiudere le trattative, dicendo ai dirigenti del Barça che sarebbe andato a Madrid per prendere il messicano Sanchez, li convinse ad accettare l’offerta messa a punto dall’ingegnere. E fu sempre il tenace Antonio a prendere Bagni, l’altro pilastro della squadra che vinse lo scudetto. Antonio oggi ha 76, vive nell’eremo di Posillipo e non ha più voglia di sfogliare l’album dei ricordi.
Fonte: Il Mattino