Oscar Damiani: «Napoli, con un bomber puoi volare»

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Una stagione che finisce, ma alle porte ce ne è già una nuova che sta per ricominciare. Il Napoli 2019/20 lo vedremo tra poco meno di un mese a Dimaro. Nel frattempo c’è chi si gode le vacanze, chi è impegnato in Nazionale, ma anche chi opera sul mercato. Tanti i nomi in orbita Napoli, ma l’importante è sempre mantenere fissa la politica societaria, senza rischiare troppo, ma rinforzando la squadra con giovani di prospettiva e giocatori pronti ad esplodere. Lo conferma il noto procuratore Oscar Damiani ai microfoni de “il Roma”.

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Che stagione sarà nel prossimo anno? «Speriamo di vedere un bel campionato, con tanti gol. Speriamo di vedere anche un campionato più combattuto rispetto agli ultimi anni, perché ovviamente quando la Juventus vince con tanti punti di distacco lo spettacolo viene un po’ meno. Penso che il prossimo anno sia le milanesi che il Napoli potranno avvicinarsi alla Juventus». 

Dove ha bisogno di intervenire il Napoli in questo mercato estivo? «Parto dal presupposto che Giuntoli, Ancelotti e De Lauentiis sembrano avere le idee chiare e sanno benissimo cosa fare e come muoversi. Il Napoli è una squadra già forte, quindi servirebbe giusto qualche innesto mirato. Magari un attaccante che possa dare qualcosa in più di fianco a Milik o in alternativa allo stesso centravanti polacco. Diciamo che un giocatore per reparto potrebbe essere l’ideale». 

Di Lorenzo primo acquisto: è un profilo da Napoli?  «Un ragazzo molto interessante. Ha disputato un ottimo girone di ritorno secondo me, può crescere ancora e migliorare, dato che è giovane. Guardando anche il rapporto qualità prezzo è stato un ottimo acquisto ». 

A questa squadra manca un top player?  «Il problema è che i top player costano dai 100 milioni in su, mentre in budget del Napoli è poco più di 100 milioni tutto l’anno. Mi sembra impossibile acquistare giocatori a queste cifre. Bravo il presidente, la società, a tenere costantemente la squadra in Champions con un bilancio corretto. Con gli introiti che ha il Napoli non è che si possano fare chissà quali colpi incredibili. La strategia è quella giusta, ovvero prendere dei giovani che possano diventare dei top player». 

Si potrà mai vedere il definitivo salto di qualità che vedrebbe il Napoli annoverato tra le big d’Europa?  «Se i top club d’Europa incassano 600 milioni ed il Napoli non arriva a 200, c’è un distacco economico troppo importante. Ormai il calcio è una questione di numeri, non solo di bravura. Già arrivare costantemente nelle prime posizioni è un grande risultato per il Napoli. Non bisogna illudere i tifosi, ma è pur vero che una volta ogni dieci anni possa vincere una squadra non favorita ed il Napoli ha le possibilità per arrivare a vincere lo scudetto. Già fare il secondo posto costantemente non è male. Chiaramente i tifosi vogliono sempre qualcosa in più e, ricordando il passato ai tempi di Maradona, sperano di rivivere quelle emozioni. Credo ci siano i presupposti per fare bene. Poi ripeto: che il Napoli vincerà è difficile dirlo in questo momento. Al momento sta lavorando bene ed ha chance per trionfare. La strada è quella giusta, cioè trovare giovani bravi che potranno integrarsi in un organico già forte». 

Con l’arrivo di Sarri la Juventus potrà essere ancora più forte o potrà sorgere qualche problema di ambiente?  «Fare meglio di Allegri non sarà affatto semplice, nonostante qualche contestazione di troppo nei suoi confronti. È stato criticato sul piano del gioco, anche se non sono d’accordo, perché la Juve ha fatto anche ottime partite, ottime stagioni. Ora ci dovrebbe essere Sarri, che è un buonissimo allenatore, sa far giocare bene le sue squadre. I giocatori importanti della Juve – penso ai difensori – avranno un anno in più. Quindi bisognerà vedere come reagiranno. Certo è che Sarri è un allenatore capace, lo ha dimostrato ed ora è anche un vincente, con la vittoria dell’Europa League. Vedremo cosa dirà il campo». 

Dopo quanto detto ai tempi del Napoli è la scelta giusta quella di Sarri? «A queste cose non credo tanto. Penso e ribadisco che gli allenatori sono dei professionisti. Conte della Juve va all’Inter, Sarri del Napoli andrà alla Juve. Non credo ai discorsi delle bandiere, perché queste non esistono più. Esiste solo il denaro, gli interessi, le vittorie. Inutile nascondersi dietro sentimenti che ormai non ci sono più».

Dopo l’anno di transizione è il momento di vincere per Ancelotti? «Sono 20 le squadre che vogliono vincere ed alla fine lo farà una sola. Ci siamo un po’ stancati comunque che vinca sempre la Juventus. Non so se il Napoli vincerà, ma glielo auguro». 

La Redazione

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