E’ riduttivo chiamare gregari quelli della seconda linea azzurra

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C’è Albiol, ad esempio, che quand’è sano rappresenta ancora una certezza difensiva di cui s’è tanto sentita la mancanza – anche numeri alla mano – nei mesi del suo infortunio al ginocchio. Ghoulam, tornasse quello pre-rottura del legamento, sarebbe uno dei migliori terzini sinistri d’Europa ed è per questo che Ancelotti l’ha confermato. Lui, di par suo, per ringraziarlo ha rinunciato alla Coppa d’Africa per proseguire il suo potenziamento muscolare e tornare il campione di prima. Zielinski, la cui grande pecca è sempre stata la continuità, ha un talento al di sopra della media e deve lavorare per aumentare le giornate sì e cancellare quelle negative.  Callejon e Insigne, importanti per Ancelotti ma con storie opposte: uno costante e in odore di rinnovo, l’altro con tanti alti ma anche qualche basso e sullo sfondo il mercato. Younes e Maksimovic gli eletti di Ancelotti per mettere in dubbio la titolarità dei big. Nessun’altra squadra di Serie A può guardare al futuro con tante certezze e per capirlo basta dare una spulciata veloce a ciò che accade in altre parti d’Italia.Fonte: Il Roma

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