Ilnapolionline.com ha intervistato in esclusiva l’ex mediano del Napoli, Salvatore Bagni, che era presente oggi al PAN di Napoli per presentare il suo nuovo libro: Il Guerriero. Ecco quanto detto in un’interessante intervista al nostro sito.
Se dovesse raccontare Salvatore Bagni ad un giovane napoletano oggi, come si descriverebbe? “Io so che a Napoli le cose si tramandano, di solito da nonno a papà e da papà a figlio, quindi molti sapranno ciò che è stato tramandato loro. Per quelli che non lo sanno posso dire che sono arrivato con Diego, ed è stata quella la mia fortuna, perchè è stata una grande fortuna, ed ho giocato nel periodo migliore della storia vincente di questo club. All’epoca si stava costruendo qualcosa di importante, ma la cosa più bella per me è stata la possibilità di stare bene qui con i miei compagni, ed aver vissuto con gioia. Non è stato un lavoro, è stato un divertimento, come poi ho sempre considerato il calcio. Ma a Napoli quando nessuno si aspettava nulla da quella squadra e poi succedono cose che non ti aspetti”.
Lei iniziò la sua carriera come seconda punta, quasi ala, chi scoprì il Bagni mediano? “La scoperta del mediano fu di un allenatore che ebbi sia all’Inter che al Napoli, ed il merito della mia venuta a Napoli fu suo, ed egli era Rino Marchesi. Marchesi era ed è un signore, una persona speciale che ebbe il coraggio di propormi da mediano, la qual cosa era impensabile fino a quel momento. Quando arrivò lui me lo chiese ed io dissi di sì, ma solo perchè era lui. Me lo chiese un giorno in ritiro se me la sentissi di giocare in mezzo al campo in una partita amichevole con i dilettanti del Trentino, e asserii la mia volontà a seguire le sue istruzioni, di qualunque tipo esse fossero. Marchesi è una persona speciale, buona ed affabile che ti fa sentire bene”.
Definirono il secondo posto del Perugia in campionato come un miracolo, tu e i tuoi compagni vi siete sentiti miracolati? “Ma no, noi non ci pensavamo, fummo limitati in quanto pareggiammo moltissime partite e per questo arrivammo secondi e imbattuti. Non succederà più nella storia quella bellissima esperienza soprattutto per una squadra piccola di provincia che rimane imbattuta per 30 partite di fila, anche se oggi sarebbero state 38. Anche se bisogna dire che il Perugia in quegli anni arrivava sempre nelle prime sei”.
A livello personale, quale valore lo sport le ha trasmesso indelebilmente? “Io nello sport ho sempre portato con me le amicizie, e con questo spirito che rimango in contatto con tutte le persona con cui ho giocato sin da piccolino in parrocchia. La prossima settimana ad esempio faremo una partita tra compagni di parrocchia di vecchia data ed abbiamo ritrovato anche il nostro parrocco, ora più anziano ovviamente! Una cosa speciale.”
Non si può non parlare di questo Napoli, cosa ne pensa Salvatore Bagni della stagione azzurra? “Credo che il Napoli per i prossimi dieci anni non scenderà mai sotto il 4 posto, anche perchè non vedo una forte concorrenza delle altre squadre. Ma detto ciò, il tifoso vuole vincere alla fine e si dovrebbe vincere o almeno tentare visto che il Napoli è sempre lì. La stagione del mio conterraneo Carlo è stata sufficiente, anche se i tifosi avrebbero voluto uno cammino più lungo in coppa Italia ed Europa League. Nessuno pesava al campionato dall’arrivo di Cristiano Ronaldo. E’ normale poi che ci sia un paragone con il Napoli di Sarri che meritava assolutamente di vincere il campionato”.
Ci vuole lasciare con un aneddoto su Maradona? “Ricordo che io arrivai con la mia famiglia mentre lui arrivò con almeno una trentina di persone al suo seguito, poi il resto è storia”.
Intervista a cura di Raffaele Trematerra
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