Le tartarughine vanno forte, ora il sogno di derby con il Napoli

0

 Alla faccia del soprannome che è solo facile conseguenza del logo della squadra Carpisa-Yamamay. Vanno forte, perché al primo tentativo hanno già centrato la promozione in serie B femminile al termine di un campionato stradominato dall’inizio alla fine (appena una sconfitta 4-2 a Lecce) a certificare la forza della squadra e del progetto. Un bel salto che però non stupisce. Perché alle spalle di questa squadra c’è una società solida, secondo le pagine de “il Mattino”, un allenatore di qualità e un gruppo di ragazze formidabili. E allora se non fosse per il logo del main sponsor, non verrebbe in mente a nessuno di chiamarle tartarughine. Perché corrono in campo e pure in classifica.

Factory della Comunicazione


LA PRIMA COSA BELLA

Non è facile fare calcio in una città come Napoli dove tutte le attenzioni sono rivolte solo per una squadra: quella che gioca al San Paolo e indossa la maglia azzurra. Ancora di più è difficile quando a scendere in campo sono delle ragazze. Ma le sfide rappresentano il pane quotidiano del presidente onorario della Carpisa-Yamamay Lello Carlino. «Da 13 anni vivo a contatto con il calcio femminile e dopo aver avuto delle esperienze vincenti anche con i maschi, posso dire con certezza che le ragazze sono un’altra cosa». Ne parla fiero. «E pensare che il Napoli una squadra femminile non ce l’ha. E infatti il mio sogno sarebbe proprio quello di poter disputare un giorno un derby con la squadra azzurra». Chissà. Di sicuro il prossimo obiettivo è dietro l’angolo. «Dopo aver vinto il campionato di serie C, sogno di vincere anche quello di B per poi sfidare la Juventus. Vuoi vedere che noi riusciamo a vincere?». Aggiunge sornione con una risata. Sognare non costa nulla, mentre costruire una squadra vincente sì. «Il nostro è un progetto ambizioso che si fonda anche sull’aiuto di 20 soci che ci sostengono». Tra i partner più attivi ci sono Luigi Rapullino, Antonio e Luca Minopoli, Gregorio Galiano, Eduardo Bove, Mario Mangia, Paolo Fontanarosa, Tommaso Isernia e l’avvocato Riccardo Guarino che è anche l’attuale presidente.


TUTTE ALL’ATTACCO

In campo, però, ci vanno le ragazze. E qui si parla di un gruppo forte, composto da uno zoccolo duro di napoletane doc come Azzurra Massa (figlia dell’ex attaccante del Napoli, Giuseppe Massa: quando si dice buon sangue non mente), Paola Di Marino (che per anni ha fatto la spola tra Procida e Napoli) e dal capitano Emanuela Schioppo che con la maglia della Carpisa Yamamay ci è cresciuta. «Ho iniziato a giocare qui 11 anni fa», ai tempi faceva l’attaccante. «Poi sono diventata terzino e ora faccio il difensore centrale». Ma non solo. «Mi sono laureata in scienze motorie e oggi alleno l’Under 12 del nostro settore giovanile». Sì, perché nell’ambizioso progetto firmato anche dal direttore generale Italo Palmieri, il settore giovanile è un punto fermo. Lo sa bene Sara Caiazzo, difensore centrale anche lei, che oggi gioca con la prima squadra ma viene dalle giovanili e recentemente ha indossato la fascia di capitano con la Nazionale Under 16. Ma l’idea dell’allenatore Giuseppe Marino – tornato alla guida della squadra dopo la promozione in serie A del 2013 – è tutta votata al calcio offensivo. «Mi piace giocare all’attacco. E l’idea convince anche il presidente», spiega l’allenatore. Tridente oppure due punte più un trequartista. Solitamente davanti ci sono Melania De Paula, Lisette Tammik e Sara Sibilio: una brasiliana, un’estone e una napoletana. Sembrerebbe l’inizio di una barzelletta, ma contro queste tre le difese avversarie non ridono affatto. Hanno fatto circa 30 gol a testa. «Vivo a Bagnoli con le altre 3 ragazze estoni», racconta la Tammik. «Sono arrivata a Napoli grazie al mio agente e ora sogno di restarci a lungo. Mi piace la pizza e ho creato un grande rapporto con le mie compagne». Da lontano arriva anche la De Paula. «Ho iniziato a giocare per le strade di San Paolo con mia mamma. Ora lei mi segue da lì». Suo è stato il gol decisivo nello spareggio promozione contro la Novese. Mentre la Sibilio alterna pantaloncini e scarpette con il camice bianco. «Sono laureata e ora dottoranda in ingegneria chimica: la mattina vado in laboratorio e il pomeriggio mi alleno». E non è l’unica sportiva di famiglia. «Mio fratello Alessandro fa parte della Nazionale di atletica e infatti ora è a Yokohama per i Mondiali»

.
IL BIS

Per chiudere al meglio la stagione manca la conquista della coppa Italia di serie C. La finale è in programma domani a Firenze contro la Riuzzese (ore 16). E il presidente Carlino ha già fissato il premio partita: «Gli presto la mia macchina per un giorno». E tutte le ragazze sono già esaltate. Ma il presidente Carlino è fatto così. «In realtà lui è perfetto», spiega l’allenatore Marino. «Non si intromette mai nelle mie scelte e viene sceglie sempre i tempi giusti per venire a darci la carica». Sesto senso che funziona: super potere degno di tartarughine che vanno forte.

La Redazione

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.