Approfondimento – di R. Muni: “Portici, sei nella storia”
Il Portici era padrone del proprio destino: vincendo l’anticipo dell’ultima giornata della regular season, avrebbe acquisito il diritto di partecipare ai prossimi playoff promozione. Di fronte, però, c’era la Turris, una delle due corazzate del girone, insieme al Bari; una temibile macchina da gol oltre che l’ avversario peggiore da affrontare. Serviva la partita perfetta perché ogni errore, anche il più piccolo, sarebbe potuto costare caro. Alla vigilia del match, l’attore Enzo De Caro aveva invitato la cittadinanza porticese ad andare allo stadio per sostenere la squadra azzurra verso la storica impresa. Sulle ali dell’entusiasmo, per lo storico traguardo a portata di mano e caricati dal pubblico dello stadio San Ciro, i ragazzi di mister Chianese hanno spinto sull’acceleratore fin dalle battute iniziali del derby, travolgendo la squadra corallina in un primo tempo devastante. Le due reti portano firme d’autore: Di Prisco e Improta su rigore. La difesa è guidata dal solito, granitico Sall mentre la regia di Onda è il fulcro attorno al quale nasce e si sviluppa la manovra della squadra vesuviana. Nel giro di dieci minuti, quindi, il Portici è riuscito a mettere in cassaforte il risultato ed il doppio vantaggio maturato andava persino stretto alla squadra di Mauro Chianese, vista la mole di gioco prodotta. Nella ripresa è cominciato il conto alla rovescia verso il triplice fischio e gli ospiti, colti di sorpresa dalla veemenza dei padroni di casa e, probabilmente, con la testa già ai prossimi spareggi promozione, non sono riusciti quasi mai a rendersi pericolosi dalle parti di Marone. Il successo non è bello se manca il pathos nel finale. Ci hanno pensato la Turris prima, accorciando le distanze con Franco a venti minuti dal termine e l’arbitro Caputi poi, una donna della sezione di Livorno, concedendo ben sette minuti di recupero, a tenere sulle spine il pubblico di casa. Al triplice fischio è cominciata la festa, per un traguardo storico ed insperato per una squadra giovane come il Portici. Portici che può sedersi al tavolo delle grandi, a coronamento di una stagione esaltante. La salvezza conquistata con largo anticipo, quando mancavano ben otto partite, ha permesso a Improta e compagni di inseguire la pazza idea dei playoff, con la leggerezza di chi sapeva di non avere niente da perdere e la sfrontatezza, in parte dettata dalla giovane età, che ha contraddistinto la squadra porticese per tutto il campionato. Adesso goditi la festa Portici, te la meriti tutta; la merita la squadra ed il suo allenatore, la merita la proprietà ma, soprattutto, la merita la città vesuviana, sempre ed orgogliosamente al tuo fianco. Non avrà niente da perdere il Portici agli spareggi e chissà che questa leggerezza non possa rivelarsi decisiva, ancora una volta.