L’onestà di Ancelotti: “Non so se c’era il rigore, ho il dubbio”
Settantatré punti, una enormità, standosene alle spalle di una avversaria gigantesca e però dinnanzi al resto d’un campionato nel quale la Champions diviene passaporto per l’aristocrazia d’un calcio nel quale il Napoli si accomoda da dieci anni. Ancelotti può starsene comodamente a scrutare il futuro, portandosi appresso le luci di quel secondo posto e le ombre sulle quali illuminare. Eccolo in conferenza stampa, lo riporta il Cds
Ancelotti partiamo dal Var.
«Un caso difficile da valutare, lo abbiamo visto mille volte. E se me lo davano al 95esimo certo non sarei stato contento. Il dubbio c’è ma non lo hanno dato per farci un favore. Perché di episodi contro ne abbiamo subiti».
Lei vuole gli ottanta punti
«Certo che sì e vorremmo vincere le prossime tre, per arrivare a ottantadue punti. Ma non perché sarebbero gli stessi del primo anno di Sarri, non mi interessa».
C’è voluto il gol di Pavoletti per scuotervi.
«Ci abbiamo messo impegno e poco dinamismo e poca rapidità. Giocavamo poco in avanti, mentre facevamo bene la transizione. Abbiamo preso gol sul primo tiro in porta, ma penso che per quello che abbiamo fatto meritavamo il successo».
Cosa vi manca?
«A volte le partite dipendono dalle caratteristiche dei giocatori. Ci è mancato il guizzo, siamo stati troppo semplici nelle giocate per un tempo».
Insigne sul dischetto in quel momento.
«Mi è piaciuto il coraggio e l’intraprendenza, nonostante non stia attraversando un periodo felicissimo. L’incontro della settimana ha fatto chiarezza e questo tranquillizza sia lui che noi».
Ma questo finale la soddisfa?
«Fino a dicembre abbiamo fatto bene, poi il distacco dalla Juventus ha inciso. Ci è mancata la sicurezza che ci fornisce Albiol, infortunatosi, però ben sostituito da Maksimovic. E poi le sirene intorno ad Allan qualcosa possono averci tolto. L’addio di Hamsik non penso abbia inciso, la cessione era logica, avendo Zielinski e Fabian Ruiz, che miglioreranno in quella zona del campo».
La Juventus si può avvicinare?
«Cresceremo in mentalità e qualità. Arriveranno nuovi giocatori. E speriamo di avvicinarci alla Juve, con un calendario iniziale meno complicato di quello che ci è toccato quest’anno. Io questa squadra la sento mia. Speriamo che i ragazzi mi sentano come calciatore. Qua mi piace tutto, anche le difficoltà».