Approfondimento – di R. Muni: “Portici, a testa alta! “
Giocare allo stadio San Nicola, teatro di sfide di serie A e dei mondiali di calcio di Italia 90, poteva far tremare i polsi alla giovane squadra di Mauro Chianese. Il Bari, rilevato la scorsa estate dalla famiglia De Laurentiis a seguito del fallimento della precedente società, ha disputato un campionato a parte ed è stato un intruso ingombrante nel girone I della lega dilettanti. Tante le squadre che hanno alzato bandiera bianca dopo pochi giri di lancette, al cospetto della corazzata del campionato, soprattutto nella tana dei galletti. La squadra azzurra, viceversa, ha giocato nel modo più intelligente possibile, con il piglio giusto e la sfrontatezza di chi sapeva di non aver niente da perdere. Dopo il vantaggio iniziale dei pugliesi, il Portici non ha sbandato, continuando a macinare gioco e trovando il meritato pareggio con Di Prisco. Non pago, ha cercato ancora la via della rete, divorando due ghiotte occasioni per portarsi addirittura in vantaggio. Il secondo tempo è stato piacevole, con il Portici ordinato in difesa, ottimamente guidata dal senegalese Sall, ex di turno ed idolo della tifoseria vesuviana. Nonostante il risultato, la terza linea azzurra, ben diretta da Sall, ha dato segnali di grande tenuta, soprattutto grazie all’applicazione pressoché perfetta della tattica del fuorigioco. Nessuna barricata, quindi, da parte di mister Chianese che ha saputo disinnescare gli attaccanti del Bari, senza mai correre grossi pericoli ed ha cercato di sfruttare le occasioni sui capovolgimenti di gioco. L’inserimento del bomber Improta è stato il segnale di quali fossero le intenzioni dell’ex tecnico del Napoli under 17. Alla luce di una partita giocata con grande intensità, aumenta il rammarico per quel gol subito nei minuti finali, che ha premiato il maggior tasso tecnico dei padroni di casa, bravi a sfruttare l’unica disattenzione della squadra ospite, punita oltre i propri demeriti. È la dura legge del pallone, che in alcuni frangenti e con divari tecnici evidenti, presenta il conto al primo errore. Al Portici vanno fatti i complimenti, perché non era semplice giocare in casa della capolista a caccia dei punti della certezza matematica del salto in Lega Pro. I ragazzi di mister Chianese hanno dato tutto ciò che hanno potuto ed avrebbero meritato di uscire dal San Nicola con un risultato positivo. Quella di Bari è stata la conferma che la squadra porticese è stata la vera rivelazione del girone I. La zona playoff è distante appena un punto ed a tre giornate dal termine della regular season è lecito sognare. Portici è orgogliosa della sua squadra di calcio e sogna di sedersi al tavolo dei grandi, con la consapevolezza di poterci solo guadagnare. Mai come in questa circostanza, comunque andrà a finire è già stato un successo.
a cura di Riccardo Muni