La retrocessione porta al Chievo soldi come una Champions

Per il Chievo retrocessione da 25 milioni

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Il gong suona a 6 giornate dalla fine, epilogo annunciato ma non per questo meno amaro: il Chievo torna in serie B nella stagione in cui festeggia i novant’anni di storia. Undici di fila tra i grandi del calcio, sommati ai sei del primo blocco – a inizio millennio – fanno 17: meglio non ricordarlo al presidente Campedelli, scaramantico com’è. L’inchiesta per le plusvalenze fittizie, tema tornato a galla settimana scorsa con tutte le conseguenze del caso, rammenta la genesi dei problemi. Quasi un peccato originale che, visto, così, ha solo rimandato di qualche mese la sentenza del campo. Di Carlo 10 anni fa aveva fatto il miracolo, prendendo il Chievo ultimo in classifica e strappandolo dalla B: illusione e basta, questa volta. Il verdetto arriva in un pomeriggio uggioso, però “frutterà” 25 milioni di euro che è l’entità del premio da paracadute per un Chievo che retrocede. Con le nuove norme, se il budget di 60 milioni non sarà assegnato per intero, quello che resta finisce sulla prossima stagione di serie B. Il Chievo e la solidità non sono stati due concetti di pari passo, ultimamente. Dall’addio di Giovanni Sartori, plenipotenziario del club, sono passati cinque anni: raccoglierne il testimone è stata la cosa più difficile. Basti pensare alla decisione di prendere Ventura come allenatore: un mese esatto, per poi sconfessare la scelta. Tutto da vedere se i senatori come Pellissier – 40 anni compiuti venerdì – e Sorrentino ripartiranno dalla B. Una promessa di fedeltà compiuta da Giaccherini, con altri 2 anni di contratto, nella settimana pre-Napoli

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La Redazione

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