ESCLUSIVA – C. De Falco (all. 2007 Arci Scampia): “Napoli? Se vuoi entrare nella storia devi essere più rapido e determinato”
All'interno l'intervista all'istruttore della scuola calcio Arci Scampia
In questi anni le scuole calcio sono e rimarranno un serbatoio importante per i club professionistici visto la fucina di ragazzi che hanno voglia di fare e mettersi in evidenza. Tra queste c’è la struttura dell’Arci Scampia che con il presidente Antonio Piccolo e i suoi istruttori stanno facendo un lavoro eccezionale e ci sono ampi margini di crescita. Ilnapolionline.com ha intervistato l’allenatore dei 2007 Carmine De Falco anche sul momento del Napoli di Ancelotti.
Siamo quasi agli sgoccioli della stagione e qual è il tuo bilancio della tua squadra 2007 in campionato? “Analizzando la stagione agonistica ti dico che c’è tanta soddisfazione per il rendimento della squadra. Non solo ci sono stati segnali di crescita che si nota di anno in anno, ma al tempo stesso i ragazzi si divertono e chi come noi fa l’istruttore è un aspetto da non sottovalutare”.
Izzo, Mandragora e Letizia sono l’esempio di come si cresce nonostante i tanti pregiudizi. Cosa ne pensi a riguardo? “Su Izzo dico che per noi è stato un orgoglio vederlo indossare la maglia dell’Italia e giocare uno scampolo di gara con la casacca azzurra. Armando lo abbiamo visto crescere e il vedergli fare tanta strada è per noi un piacere. Anche Mandragora e Letizia sono due ragazzi che con il tempo si stanno prendendo le loro soddisfazioni. Sul primo è ormai arrivato alla definitiva consacrazione, mentre per il secondo mi auguro che possa tornare in A con il Benevento”.
Passiamo alla scuola calcio Arci Scampia, c’è la sensazione di una definitiva crescita della vostra struttura? “Sì, assolutamente, perché l’Arci Scampia negli anni ha fatto passi da giganti ed ha ampi margini di crescita. Come detto prima vedere i ragazzi divertirsi è la nostra maggior soddisfazione”.
Se si analizza il momento dei settori giovanili in Italia, si notano dei progressi ma ancora non sufficienti per il salto di qualità. A tuo avviso cosa manca? “Secondo me ci sono due fattori che rendono il nostro settore giovanile ancora non pronto per quello estero. Le strutture da noi sono ancora fatiscenti, livello inferiore rispetto ai club esteri e poi non crediamo fortemente nei nostri ragazzi. C’è sempre il timore di lanciarli nella mischia e questo poi li scoraggia in maniera evidente”.
Il settore giovanile del Napoli ha portato Under 15 e 16 alle final-eight. Si comincia a vedere a tuo avviso la mano di Grava? “Indubbiamente il lavoro di Gianluca Grava si comincia a vedere, anzi sono soddisfatto di come sta agendo per il vivaio azzurro. I complimenti in questo caso sono d’obbligo, anche perché non è mai facile ottenere risultati nelle categorie inferiori e perciò vanno fatti i complimenti anche agli allenatori, in attesa come si comporteranno sul campo l’Under 16 e la Primavera di Baronio”.
Il Napoli a Londra è stato sconfitto per 2-0 contro l’Arsenal, perciò servirà una vera impresa al San Paolo. Fossi in Ancelotti come imposteresti la sfida contro i “gunners”? “Il Napoli secondo me ha sbagliato in due aspetti, sulla gara dove l’ha giocata male e sui passaggi che sono stati errati. Io credo che mister Ancelotti e la squadra dovranno fare una grande impresa per passare il turno, più velocità e massima determinazione. Naturalmente io sono tifoso degli azzurri e gli faccio un grosso in bocca al lupo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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