Napoli: L’Attacco azzurro in Italia non teme rivali

Con mezzi economici inferiori alle rivali il Napoli resta sempre in alto

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In vista di questo scorcio finale di stagione il Napoli proverà a concludere al meglio il campionato ma soprattutto ad arrivare in fondo all’Europa League. Ancelotti sa di poter fare affidamento su Dries Mertens, quarto marcatore di sempre del Napoli con 103 reti, ma anche sulla vena realizzativa di Arkadiusz Milik. Infatti con l’assenza di Insigne questa dovrebbe essere la coppia titolare, poi col rientro del 24 azzurro si tornerà a ruotare. Questo è il momento di sfruttare l’ottima condizione della squadra per superare l’ostacolo Arsenal per poi poter davvero sognare la vittoria dell’Europa League, il tecnico di Reggiolo col cambio di modulo ha responsabilizzato ancor di più Callejon. Lo spagnolo svolge un lavoro “oscuro” importantissimo che permette all’attacco e al centrocampo di esprimersi al meglio, è vero che Calleti segna poco ma il lavoro di copertura continuo permette ai terzini di spingere di più e servire maggiormente in area Milik. Di conseguenza il centravanti polacco aiuta la squadra facendo da sponda e uscendo dall’area per l’inserimento di Zielinski e Fabian Ruiz ed ecco che la squadra di Ancelotti diventa un’Arma Letale per tutti. Queste sono solo alcune delle variabili dello scacchiere tattico del tecnico azzurro, perché Insigne e Mertens non sono semplici attaccanti. I due “Ragazzi Terribili” con le loro grandi doti tecniche sono in grado di punire tutte le difese con la propensione all’assist, inoltre il belga consente di passare da un centravanti “classico” a un falso nove di assoluto rendimento. Altro che centravanti part-time, “Ciro” segna molto più di tanti 9 “veri“. Nella prossima stagione il Napoli farà un restyling della rosa, come normale e fisiologico che sia, ma il reparto offensivo di Ancleotti (56 reti) è secondo in Italia solo alla Juventus e all’Atalanta (60 reti). Nonostante altre squadre, Milan e Inter su tutte, spendano di più gli azzurri restano sempre in alto. 

Factory della Comunicazione

A cura di Emilio Quintieri

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