Il perchè del calcio di A in Cina: un’audience di oltre 1,5 miliardi di spettatori

Domani il vertice tra gli esponenti della FIGC e il presidente cinese Xi Jinping

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Anche il calcio italiano prova a prendere la Via della Seta. «Gare ufficiali» da disputare in Cina entro i prossimi tre anni, il progetto VAR da avviare a beneficio degli arbitri locali e la diffusione delle partite del nostro campionato nello sterminato mercato cinematografico cinese. Questi i punti base dello storico incontro che si terrà domani all’ora di pranzo a Roma, nella sede della Federcalcio in via Allegri, tra il governo della Cina, che sarà rappresentato dal vice ministro della Comunicazione, Shen Haixiong, i vertici della Federazione italiana il presidente Gabriele Gravina e il suo vice Cosimo Sibilia e quelli della Lega calcio di Serie A, il numero uno Gaetano Micciché e l’ad Luigi De Siervo. L’idea è quella di promuovere anche il calcio italiano in Cina, durante la visita di stato del presidente Xi Jinping che serve e cementare i legami economici e culturali tra i due Paesi. 
Una collaborazione a 360 gradi, con l’ipotesi di inserire giovani promesse cinesi nei centri territoriali della FIGC, organizzare incontri con aziende per favorire eventuali ingressi nei capitali delle squadre italiane. I dirigenti della Lega di A e della FIGC sono in trattative con quelli di China Media Group, la principale emittente statale cinese.  Fonte: Il Mattino

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