Ciccio Marolda: “Il Napoli adesso guardi lontano: uno stadio suo”

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Un campionato finito da tempo fa sfumare interesse e motivazioni, ma invita a guardare lontano. L’opinione di Marolda sulle pagine del CdS:

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Non è strapieno il San Paolo, ma lo è abbastanza – anche in quanto a entusiasmo e voglia di successo – per mettere il punto a quella fesseria della disaffezione della gente. Una storia di pallone che ha provato a far credere a un distacco tra il Napoli e il suo tifo, a un calo di passione. Non è così. Altrimenti quale migliore occasione dell’appuntamento con la Juve per tenersi lontano dallo stadio e dar ragione a chi teorizza il disamore? Certo, il calo di presenze non si può negare, ma probabilmente dipende solo dalle motivazioni che accompagnano le gare. Come dire: “datemi una ragione per essere presente e ci sarò”. Il che non significa allontanarsi dalla squadra, voltare le spalle ai sentimenti, ma soltanto esercitare il diritto di fare delle scelte: oggi vado e domani no, a questa partita rinuncio e a quest’altra mai, stavolta preferisco lo stadio virtuale a quello vero. Che è un modo diverso anche se da queste parti sconosciuto per tifare, ma non un tradimento. Anche perché chi non soffre o gode da vicino lo fa a casa. Con meno emozioni, è naturale, ma sicuramente con più comodità.
Perché accade tutto questo? Beh, scarta scarta, sembrerebbe per almeno due macroragioni: perché in attesa che sia l’Europa League a salvare la stagione, la corsa scudetto ha lasciato sul campo della Juve ogni interesse, ogni eccitazione e perché per le tasche della gente, per le priorità che soprattutto al Sud si vivono ogni giorno, questo calcio forse costa troppo. Tant’è che il Napoli per provare a risolvere il problema rinnova a prezzi stracciati abbonamenti per fitti segmenti di stagione.
Già, ma ci sono altri sistemi per fare di ogni partita una partita da non poter mancare? Ci sono altri modi per dar fuoco ai divani e alle poltrone e riportare la gente alle incomodità da stadio? No, non è quello di sventolare bandiere di un moderno Varopoli per sbarazzarsi del competitor meglio e più attrezzato, bensì quello di migliorarsi in campo e fuori. Soprattutto “fuori”. Per il Napoli, infatti, è arrivato il tempo di guardare più lontano, di lavorare a un nuovo modello di club che assicuri un più ricco fatturato strutturale. Del resto lo dice la storia contemporanea del pallone: senza una società solida e brava cacciatrice di nuove risorse non ci sarà mai una squadra vincente e duratura. Che cosa vuole dire? Che, tanto per cominciare, oggi per il Napoli sarebbe meglio investire su uno stadio proprio che su Icardi. 

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