Ci sono le coppe Italia, le Supercoppe italiane, le Champions, conquistate da mediano ma anche da tecnico, e ci sono le Supercoppe dell’Uefa, le Intercontinentali che appartengono a quell’epoca quasi irripetibile; ci sono le Community Shield, le coppe di Inghilterra, di Germania e di Spagna, ci sono quelle che hanno orecchie grandissime e quelle normali, tranne l’Europa League che adesso sta lì ed aspetta che qualcosa accada, (ri)cominciando da Zurigo in poi. «Bisogna tentare di ottenere il massimo, adesso». Bisogna trasformare una missione impossibile, perché la statura degli avversari resta comunque notevolissima (Chelsea e Arsenal su tutte, ma hanno spessore anche le tedesche, le spagnole) e però giovedì comincia una stagione di tre mesi ch’è utile per darsi un obiettivo, per allargare i propri orizzonti, per tentare di entrare in una dimensione nuova, accarezzata con Benitez e rimasta lì, come un rimpianto insopportabile, per l’eliminazione in semifinale con il Dnipro piene di macchie arbitrali. Fonte: CdS