Il mister ha parlato con Allan, il posto non è così scontato
Non sono stati due giorni semplici per Carletto. Il dopo-Milano non è stato facile, perché troppi nodi sono arrivati al pettine e il tecnico li ha voluti affrontati con il gruppo. Per spiegare il calcio di Carletto sono sufficienti due parole: buon senso. Sa quando dire le cose. Lo ha sempre saputo. Da buon figlioccio di Liedholm, dal Barone ha appreso l’importanza del dialogo con i giocatori, oltre che la capacità di sdrammatizzare anche i momenti più delicati: un sorriso a volte (quasi sempre) vale più di una sgridata. Ma in questi giorni no: ha dovuto richiamare la squadra con fermezza, ricordando che c’è bisogno di giocare con più aggressività, senza portare a spasso la palla in maniera sterile come fatto col Milan. Non è quello che vuole. Ecco, uno dei punti salienti è proprio questo: bisogna cercare prima la porta, con più coraggio e rapidità, senza stare lì a far girare il pallone avanti e indietro, da destra a sinistra. Poi, ha parlato con Allan e gli altri apparsi sotto tono a San Siro: al di là della difesa d’ufficio del brasiliano, la prova del centrocampista a San Siro (ma non solo quella, è ovvio) ha fatto infuriare Ancelotti. Ed è evidente che, pur avendo compreso lo sbandamento legato al passaggio parigino sfumato, non può tollerare altri passaggi a vuoto da un giocatore così importante per gli equilibri del suo Napoli. E non lo farà. Il suo posto da titolare domani non è così scontato. Fonte: Il Mattino