Giuseppe Galli: ” Raiola e Mendes sono delle aziende, e sul mercato…”

Ecco cosa ha detto il presidente dell'Assoagenti ai microfoni di Radio CRC

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In diretta nella trasmissione “Un Calcio Alla Radio” di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC è intervenuto Giuseppe Galli, presidente Assoagenti: “Noi come associazione abbiamo mandato delle e mail alla federazione, mai risposte. C’è stato qualcuno che non erro ha fatto una denuncia sul Corriere dello Sport e mai nessuno è intervenuto, quando si fanno gli articoli sui giornali si dice che i procuratori sono miliardari. Andate a vedere chi sono quelli, sono ditte! Mendes e Raiola sono aziende. Andate a vedere agente per agente e vedete che non sono miliardari, noi italiani abbiamo dei paletti. Noi non abbiamo alcun diritto e abbiamo solo dei doveri! Oggi un agente si sveglia con dieci giocatori e la sera se ne ritrova quattro, io la penso sempre in maniera cattiva. Se uno vende la procura, può vendere anche altre cose. Cosa sta cambiando nel nostro mondo? Già il fatto che ci sarà un esame darà professionalità al mondo, poi sono d’accordo sul fatto che chi ha fatto già un esame dovrà fare un corso di aggiornamento. Agenti in forma di società? Sono agenti che si mettono insieme come in tutti i lavori. Io favorevole al ripristino dell’albo? Sì sono favorevole. Fratelli e mogli agenti? Io credo che come in tutti i lavori ci debba essere professionalità, poi è normale che un parente s’interessi. Per me il ripristino dell’albo è una cosa importante perché dà una professionalità a questo lavoro e qualcuno non se ne sta accorgendo. Associazione ha il potere di ritirare il patentino a chi si comporta male? Dovrebbe essere la federazione, noi siamo penalizzati dalla FIGC, ma non contiamo nulla. Noi abbiamo solo dei doveri e questo vuol dire tanto. Pronto a versare il 5% per la solidarietà? Ben volentieri di darli in beneficenza, diamo un senso alla moralità. Colpo del mercato di gennaio? Stanno facendo i colpi per giugno stando a quello che leggo (ride ndr). Kouame da Napoli? Per me non è un giocatore da Napoli, ma è un mio pensiero. Lozano? Non lo conosco, io conosco bene i miei. Un giocatore da Napoli? Barella. Barella non è buono per tutti, ma per le big. Vi faccio anche un altro nome: Parigini. Avere allenatori come Di Francesco, che hanno il coraggio di lanciarli, sono pochi. Sottil della Fiorentina è un altro grande giocatore”.

 

Factory della Comunicazione

A cura di Emilio Quintieri

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