I campionati europei, come la Liga, la Bundesliga chiudono i battenti prima di Natale, senza considerare minimamente il “Boxing Day”, che invece riguarda da più di un secolo la Premier League. Da quest’anno anche la Serie A si è adeguata a questa novità, giocando due giornate nei giorni del 26 e 29 dicembre.
Ma cos’è il boxing day? In Premier League i club ragionano in modo diverso. Siamo un’azienda che crea spettacolo ed entertainment? Bene, allora vediamo di intrattenere la gente quando ha più tempo libero. Ecco perché la macchina da guerra della Premier non si ferma mai.
Il Boxing Day affonda le radici nella storia dell’Inghilterra e di quasi tutti i paesi del Commonwealth cristiano e deriva il nome dal box, la scatola in italiano, che tradizionalmente nei secoli scorsi veniva riempita di cibo e regali dai proprietari terrieri prima e dai proprietari di fabbriche poi, e donata ai dipendenti, insieme a un giorno di libertà da passare in famiglia, per ringraziarli del lavoro che avevano svolto nel corso dell’anno.
Il primo Boxing Day coincide di fatto anche con la prima partita ufficiale del gioco del calcio. Si giocò il 26 dicembre 1860 fra i due club calcistici più vecchi del mondo, lo Sheffield Fc, fondato tre anni prima e l’Hallam Fc, nato nella stessa città pochi mesi prima del match. Il terreno di gioco era quello dell’Hallam – lo Sheffield Fc tuttora non ha un suo stadio – il mitico Sandygate Road, The oldest ground in the world secondo il Guinness dei primati. Le scarne cronache dell’epoca riferiscono che, nonostante schierasse meno uomini in campo, lo Sheffield prevalse 2-0 e che il primo gol fu segnato da uno dei fondatori del club, tal Nathaniel Creswick, che spingendo la palla in rete non poteva nemmeno lontanamente immaginare di compiere un atto che lo avrebbe fatto entrare nella storia, precursore di un secolo e mezzo di bomber.
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