Ancelotti: “Non ci faremo condizionare dal gioco e risultato del San Paolo”
Ancelotti approccia la sfida che vale una stagione dispensando elogi alla squadra per quanto fatto finora in Europa: alla vigilia sprigiona pillole di serenità, parla di gioia ed orgoglio di giocare questa sfida e della possibilità di mettere la ciliegina sulla torta.
Stavolta la sfida è veramente decisiva: cambia l’approccio mentale, aumentano le difficoltà?
«Naturalmente è un test molto, molto importante in un gruppo difficilissimo: bisogna avere la consapevolezza che siamo arrivati all’ultima partita e ce la andiamo a giocare con un piccolo vantaggio: la torta è stata fatta speriamo che qualcuno dei miei giocatori possa metterci la ciliegina».
Dove comincia la sfida, dal punto di vista tattico, psicologico o strategico: Klopp parla di una preoccupazione per l’arbitraggio.
«Per l’arbitraggio dobbiamo essere preoccupati tutti il giusto: se l’arbitro fa dei danni è possibile che una squadra vada fuori, a me è successo nell’ultima Champions. Ma l’arbitro è di esperienza, affidabile. Dal punto di vista tattico non so quello che vorrà fare il Liverpool, so benissimo quello che vogliamo fare noi per vincere la partita: abbiamo il conforto pratico della gara di andata che ci ha dato ancora più fiducia e convinzione per questa sfida».
Dare la sensazione al Liverpool di essere sempre pericolosi può essere la chiave per evitare la loro pressione feroce?
«Conosciamo la loro intensità in queste partite, soprattutto in casa: magari proveremo anche noi a mettere un’intensità altissima fin quando ci riusciremo. Dobbiamo fare la nostra partita, qualche volta ci è riuscito meglio, altre volte meno: ci saranno momenti in cui attaccheremo di più, altri in cui ci difenderemo di più. Il calcio è fatto da due fasi: se siamo intelligenti in quella offensiva e difensiva avremo grosse possibilità di superare il turno».
La gara di andata può essere farvi prendere la partita sotto gamba?
«Sotto gamba no: sappiamo quello che ci giochiamo, finora abbiamo fatto molto bene mostrando grande personalità e convinzione: ci tocca fare un ultimo step. Impossibile pensare che si possa affrontare con superficialità la gara, la partita di andata ci ha insegnato tante cose e da quelle ripartiremo».
Ha allenato in Premier, secondo lei il Liverpool può vincerla quest’anno?
«La Premier è sempre molto competitiva: il Liverpool ha senz’altro questa possibilità, anche se le grandi squadre non mancano».
Eliminando una squadrone di Champions potrete acquisire ancora più fiducia e forza anche per il campionato?
«Questa partita non è uno spartiacque: non ho bisogno di aspettare questa gara per sapere quanto è forte la mia squadra. Questa sfida dice solo se possiamo andare avanti in Chamions. Qualcosa di straordinario lo abbiamo già fatto, occorre giocare una bella partita e provare a fare un bel risultato. Poi la stagione andrà avanti con il campionato, la coppa Italia e speriamo con la Champions».
Anfield, teme l’effetto?
«Uno stadio fantastico, uno dei migliori al mondo, la passione dei tifosi qui la conosciamo tutti. Ma non temo il crollo: lo stadio è fantastico anche per noi: tutti vorrebbero giocarla questa partita e poi ci saranno qui anche tremila tifosi napoletani e quaranta milioni di tifosi nel mondo che ci seguiranno».
Psg in trasferta contro la Stella Rossa: a Belgrado è stato difficile anche per voi, cosa si possono aspettare i francesi?
«In Champions tutte le partite sono difficili, anche il Liverpool lì ha avuto difficoltà. Però dovrò concentrarmi su altre cose, sulla nostra sfida».
Il Liverpool ha modificato qualcosa: cambierà qualcosa per voi?
«Sì, nelle ultime gare ha cambiato un po’ il sistema, ma per la nostra strategia non cambia molto».
Cosa dirà un condottiero come lei ai suoi prima di entrare ad Anfield?
«Mi piacerebbe delle volte che a parlare siano i giocatori. Quello che dirò io verrà al momento, soprattutto la felicità e l’orgoglio di essere qua a giocarci questa partita che sarà difficile ma anche bella e appassionante e che potrà darci una grande soddisfazione. Enjoy and win? Si potrei dire anche questo ai miei giocatori».
Fonte: Il Mattino