Ancelotti ha un rapporto stretto con il Pallone d’Oro. Basti pensare a Sheva e Kakà, saliti con lui sul tetto del mondo quando vestivano rossonero. Nella lista c’è, in maniera diversa, anche Fabio Cannavaro. Il centrale napoletano ha conquistato il titolo nell’era della maturità, in quel 2006 che lo ha visto campione del mondo. Eppure un giovane Cannavaro si era fatto le ossa nella difesa del Parma registrata proprio da Ancelotti in panchina. È stato lì che i due si sono conosciuti e si sono trovati. Ed è per questo che nel successo del napoletano c’è anche un po’ del lavoro di Carletto, quello costruito dal 1996 al 1998 in Emilia. Un po’ come accaduto con Luka Modric che quest’anno è stato premiato con il Pallone d’oro dopo la terza Champions di fila con il Real e la medaglia d’argento agli ultimi Mondiali. Con Ancelotti ha vinto la Decima ed è stato proprio Carletto a trasformarlo in vera e propria stella del suo centrocampo fino al tetto d’Europa.
Il Mattino