Federico Ruffo: “Dobbiamo la vita al mio cane”

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A “Un Calcio Alla Radio”  su Radio CRC, è intervenuto Federico Ruffo, giornalista di Report: “ In realtà ci ha salvato il cane. Io sono rientrato da Torino dove ero per lavoro e sono rientrato molto tardi e intorno alle 4 ho sentito il rumore della ciotola che si era ribaltata. Mi sono svegliato pensando che il cane fosse uscito e andato a mangiare alle 4 del mattino e invece lui era lì con me e ha iniziato ad abbagliare. Ho capito che qualcosa non andava. Ho aperto la porta per uscire in veranda e dopo un paio di passi sono scivolato e sono caduto in una pozza e c’era puzza di benzina a terra. Mi sono trovato tutto bagnato e ho capito quello che succedeva. Loro, però, erano già scappati, forse messi in fuga dal cane. Io ho fatto le scale di corsa per vedere se i miei, che vivono al piano di sopra, stessero bene. Ho chiamato subito i carabinieri che sono stati velocissimi e devo dire che stanno lavorando in maniera certosina. Non ho capito da dove sono entrati. Per come è avvenuta questa cosa non mi sembra un lavoro da professionisti. Non avevo mai sentito di un attentatore che inciampa sulla ciotola di un cane. Non credo che i calabresi in questa fase perdano tempo in questo modo. Aggiungete  che il clima di odio nei miei confronti e di Ranucci negli ultimi tempi è stato grande. Non credo ci sia stata un’accusa che non ci sia stata rivolta in questi giorni. I carabinieri stanno lavorando in una maniera incredibile e stanno facendo un lavoro eccezionale. Io non sarò né il primo e né l’ultimo. Sono cose che accadono in questo paese”.

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