Lo spagnolo s’è adeguato ed oggi, dopo tredici gare stagionali, è quinto nella classifica dei più presenti con 884 minuti spesi in campo, tra difesa e attacco, tra sprint e affondi, tra sovrapposizioni e diagonali. Pochi l’avrebbero pensato, in estate, quando Ancelotti parlava di esterni «bravi a giocare palla nello stretto e tra le linee» mentre Callejon era maestro nel muoversi senza palla, con quell’arcobaleno classico – eppure mai intuito dagli altri – col quale evitava la difesa e sorprendeva il portiere. Tre mesi dopo: da quarto di centrocampo, in attesa del gol, lo spagnolo si diverte come e più di prima. Fonte: CdS