ESCLUSIVA – U. Chiariello: “A Parigi Ancelotti può trasformare l’impossibile a possibile”
All'interno l'intervista al conduttore di "Un calcio alla Radio" e "Campania Sport"
Il Napoli di Ancelotti in pochi mesi ha trovato già la giusta quadratura del cerchio dal punto di vista tattico ed ha ruotato già buona parte degli elementi della rosa azzurra. Senza contare che anche in Champions League ha già dimostrato di non essere inferiori alle big come Liverpool e Psg. I francesi saranno i prossimi rivali dei partenopei domani sera al “Parco dei Principi”. Di questo e anche altro ilnapolionline.com lo ha chiesto in un’interessante intervista al conduttore di Campania Sport e di “Un calcio alla Radio”, programma di Radio Crc Umberto Chiariello.
Da Settembre conduci il programma di Radio Crc “Un calcio alla radio”. Come nasce l’idea di questo nuovo programma radiofonico? “E’ nata quest’estate, ne parlai con l’editore Tommaso Gabriele, volevamo creare un programma innovativo e inserire nella redazione persone in grado di poterlo rendere interessante. Senza contare che Raffaele Auriemma, l’ex conduttore di Radio Crc è andato via, quindi si è iniziata questa nuova avventura. Se vogliamo io iniziai proprio dalla radio, perciò è un po’ come se fossi tornato a casa”.
Prima di Canale 21 dove conduci con enorme successo “Campania Sport”, quali furono i primi tuoi passi nel mondo dei media? “Iniziai nel 1979 dove lavorai in una trasmissione che si chiamava Telelibera Battipaglia, città dove iniziai a giocare anche a pallone. Poi a seguire prosegui con le radiocronache sui campetti di calcio, mentre un cioschetto in piazza le mandava in onda con l’altoparlante. In quel periodo ero combattuto se continuare a giocare a calcio oppure fare il giornalista, scelsi la seconda opzione. Dal 1990 conduco “Campania Sport”, programma di Canale 21 e siamo vicini ai 29 anni. Una trasmissione che mi ha dato tante soddisfazioni e mi auguro che si possa continuare su questa strada”.
Parliamo del momento attuale del Napoli di Ancelotti. Ti aspettavi questa duttilità tattica del mister e in così poco tempo? “Devo essere sincero non ero così ottimista su mister Ancelotti. Mentre con Sarri sin dal primo momento non ci furono titubanze sul suo modo di lavorare, con l’attuale allenatore ero perplesso sul tempo che ci avrebbe messo sul mister a trovare la sua dimensione. Mi ha sorpreso in positivo che ci sia riuscito in poco tempo. Prima della sfida con la Fiorentina, vedevo una squadra completamente diversa dal modo di giocare da quella di Sarri e pensavo ad un calo di gioco e risultati. Ma dalla sfida con il Torino in poi ho visto una compagine azzurra in costante crescita, fino al capolavoro tattico contro il Liverpool. Non fare tirare mai ad una squadra che ha in attacco, Firmino, Manè e Salah, vuol dire aver compiuto un’impresa eccezionale, con il gol allo scadere di Insigne come ciligina sulla torta. La rotazioni anche di uomini alla lunga può risultare positivo per il prosieguo della stagione”.
Sul campionato di serie A c’è da dire che si sono aggiunte anche l’Inter e la Lazio, si può dire che sarà molto equilibrata la massima serie? “Sulla Lazio non credo che possa avere le armi per potersela giocare per i primi posti della classifica, gioca bene, ma non ha l’organico per poter competere con le migliori. L’Inter è certamente un’insidia per il Napoli per quanto riguarda il secondo posto, anche se per certi versi, può tenere vivo il discorso scudetto. Avere un’altra rivale che può rosicchiare punti negli scontri diretti, compreso con la Juventus, può essere anche un vantaggio non da poco. Sarà certamente un campionato interessante e poi il Napoli sfiderà al San Paolo le due rivali nel girone di ritorno, quindi non è chiuso come in molti avevano già sentenziato. Anche se c’è da dire che purtroppo Milan e Roma sono già distanti dalla vetta, ma possono comunque giocarsela con la Lazio per il quarto posto”.
Arrivano buone notizie dall’infermeria con le convocazioni per Parigi di Ghoulam e Meret. Siamo vicini al loro ritorno in campo? “Sono contento di queste due convocazioni, vuol dire che sono vicini al loro rientro in campo. Per quanto riguarda Meret, credo che se tutto dovesse procedere per il meglio penso che lo rivedremo sul terreno di gioco contro l’Empoli. Per quanto concerne l’algerino è un recupero importante, varrebbe come un acquisto, soprattutto se dovesse tornare come ai bei tempi. Aspettiamo di rivederli in campo e poi si tireranno le somme”.
Infine parliamo della sfida contro il Psg di Tuchel. Dal tuo editoriale di domenica si evince che sarà una sfida molto difficile. Ancelotti può trasformare l’impossibile a possibile? “Il mister ha già dimostrato contro il Liverpool che nulla è impossibile, lui del resto ha vinto per ben tre volte la Champions League, prima da calciatore e poi da allenatore. Detto questo la partita al “Parco dei Principi” è molto difficile, sfideremo una compagine molto forte in avanti. Mbappè e Cavani sono bravissimi in velocità, mentre Neymar e Di Maria sono bravi negli assist e dare la giusta profondità alla manovra dei francesi. Cosa dovrà fare il Napoli? Penso che rivedremo la difesa ad L vista contro i “reds”, ovvero Maksimovic come terzino e poi Albiol, Koulibaly e Mario Rui. Il difensore senegalese sulle tracce di Mbappè, ci auguriamo che la montagna possa fermare questa sorta di treno in corsa. Se Neymar dovesse giocare come trequartista credo che Allan gli sarà alle calcagna, impedire insomma che possa incidere sulla manovra. Dal punto di vista tattico gli azzurri dovranno essere alti, corti e infine stretti, cioè rimanere compatti tra i reparti e giocare bene di rimessa. Ribadisco che non sarà una partita facile, anzi è molto difficile visto che si giocherà a Parigi, ma penso anche che il Napoli abbia tutte le carte in regola per potersela giocare al meglio e uscire con una buona prestazione. Naturalmente se dovesse anche ottenere un risultato positivo, sarei ovviamente contento come tifoso”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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