ESCLUSIVA – P. Chierchia (club Nap. Udine): “Le limitazioni ai residenti in Campania? E’ la sconfitta delle Istituzioni”
All'interno l'intervista al presidente del Club Napoli Udine
Sabato ritorna il campionato, dopo la pausa per gli impegni delle nazionali e per il Napoli di Ancelotti ci sarà la trasferta alla “Dacia Arena” contro l’Udinese per restare al secondo posto e tenere il passo della Juventus. Contro i friulani di Velasquez non mancherà la spinta dei tifosi azzurri, compreso quello del club Napoli Udine del presidente Pietrangelo Chierchia intervistato da “ilnapolionline.com”.
Sabato sera si giocherà alla “Dacia Arena” Udinese-Napoli. Quanti componenti del tuo club saranno presenti alla sfida in terra friulana? “Il nostro Club vanta circa 150 iscritti, non sono in grado ora di quantificare dando un numero esatto, ma saremo numerosi e ci faremo sentire. Per fortuna non ci saranno limitazioni neanche per i tifosi campani, questo significa che ne saremo tanti sparsi in molte zone della “Dacia Arena” “.
Come te lo spieghi che in molte gare in trasferta ci sono le limitazioni per i tifosi azzurri residenti in Campania? “Penso che è la sconfitta del Calcio Italiano e dello Sport in generale, ma anche delle Istituzioni che invece di risolvere il problema dell’ordine pubblico, così come sono riusciti a fare ad esempio in Inghilterra, preferiscono lavarsene le mani e combattono il fenomeno a suon di “proibizioni” che colpiscono soprattutto la parte sana del tifo che è di gran lunga quella più numerosa!”.
L’ambiente friulano, sponda Udinese naturalmente, come sta vivendo la sfida di sabato sera contro il Napoli? “Il popolo friulano non vive il calcio così come lo vive il tifoso partenopeo. È un tifo più distaccato, più spassionato rispetto al nostro. Il tifoso friulano medio vive questo evento né più né meno come una normale partita di calcio. Certo è che, nei commenti della gente che vive qui, alla vigilia di questo match, si manifesta la consapevolezza di andare ad affrontare una squadra forte come quella allenata da Mister Ancelotti, per cui le speranze di portare via una vittoria per i bianconeri sono per loro ridotte al lumicino. Diverso è il discorso che coinvolge la tifoseria che è legata al tifo organizzato. Ormai sono già diversi anni che la gara con gli Azzurri è sentita in modo particolare per via dei “contrasti” e degli scontri avvenuti tra le due tifoserie negli ultimi campionati. Penso sia giunto il momento che si torni a vivere questa partita per quello che è: una bella partita di calcio ed una piacevole giornata di sport!”.
Sul Napoli di Ancelotti c’è da dire che nonostante un calendario non semplice, la squadra sta facendo bene. Ti aspettavi che in poco tempo il mister potesse dare già la sua impronta? “Non avevo dubbi. Il nostro mister ha dimostrato e confermato quelle che erano le mie convinzioni: è un grande allenatore e sta portando avanti quello che è il progetto tecnico di questa società che è iniziato con Mister Benitez che ha dato mentalità e carisma al gruppo, proseguito poi col lavoro di Mister Sarri che gli ha dato una impronta di gioco e tanta autostima; Re Carlo sta ultimando il progetto dando a questa squadra ciò che ancora gli mancava. L’ha resa camaleontica! Ora Insigne e Co. sono in grado di cambiare aspetto e modo di giocare più volte anche nell’arco dello stesso match. È la maturazione definitiva del gruppo che ora è in grado anche di leggere le partite e di cambiare volto tattico quando ce n’è bisogno”.
Dell’Udinese di Velasquez, prossimo avversario del Napoli, quali sono gli elementi in grado di mettere in difficoltà la compagine di Ancelotti? “Partiamo dal presupposto che se il Napoli gioca come sa fare non può temere di essere fermata dall’Udinese con tutto il rispetto per la compagine di mister Julio Velázquez. Detto questo le zebrette friulane hanno nel proprio organico giocatori che, se non affrontati con la giusta determinazione, potrebbero creare più di un fastidio. Su tutti metterei Rodrigo de Paul, giocatore molto tecnico dal grande estro e che ama districarsi tra le linee difensive della squadra avversaria. Ma anche giocatori come Lasagna, fresco di convocazione in nazionale, o Machis o Mandragora potrebbero creare più di un grattacapo alla squadra Azzurra. In parole povere guai a prendere sotto gamba la partita”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
RIPRODUZIONE RISERVATA ®