“Klopp un vero signore”, storia di un allenatore e del custode del San Paolo. Domani l’abbraccio dopo 5 anni
Insieme all’importanza della gara di domani sera al San Paolo, fra Napoli e Liverpool, per la Champions Laegue, c’è una storia molto bella da raccontare. Si tratta del custode dell’impianto di Fuorigrotta, Vincenzo Perrone, che nel 2013, conobbe Jurgen Klopp, durante la gara Napoli-Borussia Dortmund. Cerrone e’ responsabile degli spogliatoi dello stadio, e dal 1981 lavora all’interno dell’impianto di Fuorigrotta, e da 15 anni è il custode dei segreti del sottopassaggio.
Tra i due scoccò una vera e propria scintilla, specie perché il tecnico tedesco si rivelò a dir poco affabile: «Non volle andare nel “dirigibile” che era troppo in alto – racconta Cerrone –, così gli steward lo portarono da me e lo feci accomodare davanti alla tv. Io non parlo tedesco e neppure inglese, solo il napoletano. Però riuscii ugualmente a chiedergli se voleva un caffè. Klopp se lo gustò, fumammo una sigaretta davanti al video e poi arrivò il gol del 2-0 di Insigne».
Logico immaginarsi una reazione stizzita, invece da bravo ospite Klopp fece buon viso a cattivo gioco: «Non la prese affatto male, anzi – continua Cerrone –. Disse pure “bello, bravo”. Al triplice fischio, dopo l’autorete di Zuniga, salutò e se ne andò e, complice anche il risultato, pensai che non lo avrei più rivisto».
Le sorprese, invece, erano appena iniziate perché l’attuale tecnico del Liverpool dopo pochi minuti riapparve nella stanza del signor Cerrone: «Venne lui di persona a portarmi la maglia di Reus e ringraziarmi per come lo avevo accolto. Un signore vero».
Al bel gesto compiuto quella sera, Klopp ne fece seguire a breve un altro ancor più stupefacente: «Qualche giorno dopo mi chiamarono dal Napoli perché Klopp aveva mandato una mail invitandomi a spese sue a vedere la partita di ritorno in Germania. Incredibile, ma vero. Purtroppo ho dovuto declinare». Il nuovo abbraccio tra i due ci sarà quindi oggi e Klopp dovrà espletare un paio di “formalità”: «Sapevo che prima o poi lo avrei incontrato di nuovo – conclude Cerrone – e ovviamente gli farò trovare pronto il caffè. Domani tiferò Napoli, ma lo aspetto con trepidazione perché ho un paio desideri che sono certo esaudirà: farmi una foto con lui e farmi autografare la maglia di Reus. Per l’emozione dimenticai di chiedergli queste due cose». Di sicuro, l’allenatore dei Reds si mostrerà nuovamente disponibile.
La Gazzetta dello Sport