Pecci: “Ancelotti è bravissimo, ma non può nè segnare, nè parare!”
Doppio ex che ha stazionato in entrambe le formazioni in cabina di regia: Eraldo Pecci. Il centrocampista a distanza di anni è ancora molto legato ad entrambe le piazze.
Cosa si aspetta da Torino-Napoli? «Gli azzurri tengono molto la palla, ma nelle ultime uscite hanno faticato a fare gol. Un po’ come il Torino che domenica scorsa ha dominato ma non ha mai tirato in porta».
Andiamo con ordine: come le sembra il gioco di Ancelotti? «Non credo ci sia il calcio di un allenatore piuttosto che di un altro: il calcio è dei giocatori. Sono loro a fare la differenza».
In che senso? «Se un giocatore fa gol cambia tutto. L’allenatore deve accompagnare i giocatori e Ancelotti è uno dei più bravi ed esperti della piazza. Detto questo, però, non può fare gol e non può fare parate».
Tra le novità che ha portato c’è quella dello spostamento di Hamsik in cabina di regia, la convince come mossa? «È un tentativo che ci può stare perché Marek ha la tecnica e l’esperienza per rimpiazzare Jorginho. Ovviamente si deve adattare in un ruolo nuovo ed è giusto che non sia una cosa immediata. Nel complesso mi sembra un esperimento logico».
Passiamo all’attacco: Milik sta partendo quasi sempre dall’inizio. «Non mi stupisce, perché garantisce qualcosa in più nei movimenti».
E Mertens? «È lì e aspetta il suo turno. Non può essere diventato un brocco da un momento all’altro».
Quest’anno si vede un Napoli a più facce: le piace? «Con Sarri non si cambiava mai e non andava bene, ora con Ancelotti si cambia sempre e sembra che non vada bene ugualmente. I tifosi napoletani sono incontentabili».
Invece sembra che Ancelotti le piaccia. «Carlo ha tutto per rimanere a Napoli 10 anni e aprire un ciclo perché è un allenatore che non ti stressa, Non è come Conte e Mourinho».
E Sarri? «Con lui la squadra è cresciuta tantissimo, però ha vissuto tre anni intensi. Magari a Napoli ora c’era bisogno di un calcio meno ossessivo e più rilassato perché ogni tanto i giocatori devono respirare».
Da Sarri ad Ancelotti è cambiato anche il modulo: dal 4-3-3 al 4-4-2. «I numeri non contano niente, se hai giocatori buoni puoi vincere anche senza schemi e senza moduli».
E a proposito di giocatori: Insigne ora gioca meno esterno e più vicino alla prima punta. «Lorenzo sa dialogare bene con i compagni e può giocare anche nel vivo dell’azione. In campionato riesce a fare la differenza, in Europa no. Deve crescere sotto l’aspetto internazionale».
Rimaniamo sugli attaccanti, ma sponda Torino: le piace la coppia Zaza-Belotti? «Zaza non ha giocato tanto negli ultimi tempi per motivi fisici ma è uno che dà l’impressione di poter essere pericoloso. Belotti ha delle grandi qualità ed ha una gran voglia. Se dovessero funzionare come accoppiata si tornerà con i paragoni a Pulici e Graziani».
Fonte: Il Mattino