ESCLUSIVA – Ciccio Graziani: “Le sfide contro il Napoli? C’è un aneddoto che mi è rimasto stampato in mente”
Di Torino-Napoli ne abbiamo parlato con l'ex calciatore granata ma anche della Roma
E’ terminata ieri sera la due giorni della Champions League dove sono state impegnate le quattro squadre italiane con alterne fortune e già si pensa alla quinta giornata di campionato. Il Napoli andrà a far visista al Torino e si preannuncia una partita molto interessante. Di questo ma anche delle sfide da calciatori contro gli azzurri e di Carlo Ancelotti, ilnapolionlime.com ne ha parlato in un’intervista all’ex giocatore Ciccio Graziani.
Lei ne ha giocate tante di gare contro il Napoli e domenica andrà a far visita al Torino. Quale aneddoto ha delle sfide contro gli azzurri in positivo e in negativo? “Le posso dire che ci fu una sfida contro il Napoli dove accade un episodio particolare. Ad un certo punto del match mi scontrai con Beppe Bruscolotti e stavo per essere sostituito. Il cambio non fu effettuato e quattro minuti dopo segnai il gol. Beppe mi si avvicinò e disse ma proprio ora dovevi segnare, non ti potevi far sostituire. Ricordi negativi? Non ce ne sono, anzi di Napoli ho sempre in mente la vostra passione, un tifo incredibile e che mi è rimasto nel cuore. Posso dirle che indossai in una sfida contro gli azzurri delle scarpe rosse e il mio avversario mi disse che sembravo un presuntuoso con quel colore lì. Forse questo episodio lo si può catalogare come negativo nelle gare contro i partenopei, ma per il resto ho sempre ottimi ricordi della vostra meravigliosa città”.
Quando si parla del Torino spessa si accenna al “cuore granata”. Lei che ha giocato con quei colori sociali, ce ne potrebbe parlare? “Il “cuore granata” è un segno di appartenza a quei colori sociali. La stessa cosa può essere se giochi nel Napoli, nella Roma o in altre compagini, perché significa che difendi la città e una tua indentità. Il Torino è una società che ha vissuto anni meravigliosi, ma che è legata anche alla tragedia di Superga, un mix di tristezza a momenti indimenticabili. Senza dimenticare che con la casacca granata è anche la lotta al potere che in città riguarda la Juventus, i bianconeri rapprensentano la ricchezza, mentre il Torino sono l’esatto opposto e quindi c’è la rivalità anche su questo aspetto”.
Alla Roma ha avuto come compagno di squadra Carlo Ancelotti, l’attuale tecnico del Napoli. Si aspettava che anche come allenatore ottenesse gli stessi risultati fatti da giocatore? “Carlo è stato un grande calciatore si sta confermando come mister a grandi livelli, lui è un vincente. Ho avuto il piacere di averlo come compagno di squadra ed era già un leader con la maglia della Roma. Purtroppo si dovette anche operare ad entranbi ai crociati, ma per il resto è stato un vincente. Anche da allenatore si sta confermando a grandi livelli e di questo non sono affatto sorpreso”.
Lei è stato un grande attaccante, quindi ci potrebbe dire del momento poco fortunato del reparto offensivo del Napoli. Un gol nelle ultime tre gare. “A Belgrado il Napoli è stato anche poco fortunato, ha creato tanto ma non ha trovato la via della rete. Io come allenatore non sarei preoccupato, anzi quando crei tante occasioni in zona offensiva è un buon segno per il futuro. Mi preoccuperei se la squadra costruisse poco davanti al portiere, ma vorrei sottolineare un aspetto. Ancelotti rispetto a Sarri non ha i suoi titolarissimi, pensiamo a Mertens, che non è un intoccabile, ad Hamsik che parte dalla panchina, ma anche Callejon. Lo spagnolo con Sarri non veniva sostituito neanche con una pistola alla tempia e non vorrei che si creasse un’ambiente all’interno dello spagliatoio di scontenti. Io penso che bisogna vedere se questa nuova filosofia alla lunga porterà benefici o scompensi all’interno della squadra”.
Domenica allo stadio “Vecchio Torino” si giocherà il lunch-match tra i granata e il Napoli. Lei che tipo di gara prevede? “Non sarà una sfida facile per il Napoli, l’orario è spesso un’incognita e può portare sompensi su più fronti e poi per il valore dell’avversario. Il Torino sta giocando un buon calcio, è ben allenata da un tecnico che gli ha dato una mentalità vincente, ma soprattutto non molla mai. Anche gli azzurri come i padroni di casa non si accontenteranno del pareggio, anzi vorranno vincere, perciò prevedo una partita interessante. I partenopei se vogliono restareal vertice devono ottenere il bottino pieno, anche se c’è da dire che se in campo europeo il pareggio è stata un’occasione mancata, in campionato 9 punti su 12 non sono pochi, perciò stanno facendo davvero bene”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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