Durante la gara, poi, ci sono stati dei cambi, ma l’attacco Champions, scelto da Ancelotti per la trasferta di Belgrado, era formato da Callejon, Milik ed Insigne:
Indispensabile. Fulminante nei suoi ritorni in difesa, attaccante aggiunto per allargare il campo, si accentra con frequenza cercando il duello con Rodic ma ed è lucidissimo. Costretto a corse all’indietro, fa sempre la cosa giusta
Se ne sta là davanti, tra Savic e Degenek, come una damigella che attende lo spasimante dandosi delle arie. Resta a lungo nel tunnel del Marakana, poi quando ne esce ha una grande occasione ma Borjan neutralizza il diagonale con i piedi. Fa troppo poco per farsi vedere anche quando ne ha ben tre alle sue spalle6 INSIGNE
Manuale della punta: accorciare e ripartire. Lo fa bene due volte nel primo tempo e la seconda volta colpisce il palo (18′). Non dà mai un punto di riferimento alla difesa serba che si ammattisce per stargli dietro: copre almeno una trentina di metri sul fronte offensivo. Spesso lezioso, ma il ragazzo è fatto così.