Più Milik che Mertens, il centravanti lo ha fatto il polacco

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Il Mattino dà la sua valutazione

Factory della Comunicazione

5,5 CALLEJON 
La variabile impazzita. Nel senso che è lo spagnolo a trasformare ogni cosa: il 4-4-2 in 4-3-3 o in altro simile e imprevedibile. Utile anche in fase di contenimento, ma la sua spinta propulsiva difficilmente riesce a dare il suo sostegno all’azione offensiva. Anche lui deve ritrovare le certezze perdute 

7 INSIGNE 
È suo il colpo di genio che salva capra e cavoli. Ma sì, in serate del genere ti salva il campione e la genialata che ha nel dna. Volenteroso, aggressivo: lascia la fascia e si piazza davanti alla porta. Non male l’impatto per voglia e passo. Ha una buona velocità e con Milik al fianco va tutto molto meglio. Segna il suo 50° gol in A.

5 MERTENS
Male. Si vede che non è a suo agio. E in più, c’è da fare i conti con una condizione che gli toglie brillantezza. Da ala o da seconda punta, non ha i punti di sicurezza che ha avuto negli ultimi due anni, come se gli avessero tolto la coperta di Linus. Milenkovic non deve mai sbattersi più di tanto. Un lampo prima di uscire. 

6,5 MILIK 
Quando entra al posto di Mertens, si comprende che è uomo essenziale nelle geometrie di Ancelotti: perché non ha bisogno degli spazi di Mertens per esaltarsi e si accontenta di piazzarsi lì davanti con il mondo che deve ruotargli intorno. Non è un caso che sia suo l’assist per il gol-partita di Insigne

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