SSCN-Comune. Parlare di storia infinita è ormai eufemismo. Commissione Sport, presieduta da Carmine Sgambati. Si discute, ovviamente, di San Paolo. All’ordine del giorno la convenzione per la gestione dell’impianto e il “dare e avere” a livello finanziario. Auricchio, da buon carabiniere, è diretto: «Sul dare e avere è tutto chiaro e definito, c’è da disciplinare l’anno in corso» racconta. Cosa significa? Che un conto è avere trovato l’accordo sui soldi, altra cosa è come pagare e come incassare in assenza di un patto amministrativamente valido. La confusione è enorme. Perché la bufera è sulla convenzione che copre gli ultimi due anni. Quella 2018-2023 la Ssc Napoli al momento non la vuole nemmeno leggere. «Noi abbiamo sempre le porte aperte, quando il presidente vorrà fissare un incontro, il secondo piano di Palazzo San Giacomo è a disposizione per parlare con la Società». E ancora: «Il San Paolo è perfettamente agibile e praticabile in ogni suo settore. Ora bisognerà usare il regolamento comunale che prevede l’applicazione di un costo fisso di circa 5mila euro oltre al 10% sull’incasso lordo, a cui vengono sottratte alcune spese che sono a carico del Napoli per la manutenzione del terreno di gioco». Nella sostanza il patron spedisce il borderò in Municipio, il Comune fa la fattura e il Napoli paga.
Fonte: Il Mattino