In diretta alla trasmissione “Un Calcio Alla Rete” , trasmissione di Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia, è intervenuto Daniele Croce, attuale calciatore della Cremonese. Quest’ultimo ha toccato tanti temi, tra cui il parallelo tra Ancelotti e Sarri:
«Vedere Sarri al Chelsea fa un bel effetto. Si sta confrontando con una nuova realtà, anche se il primo grande passo l’aveva fatto andando a Napoli. Ero curioso di vedere il suo approccio in un campionato nuovo come la Premier. Non ha avuto difficoltà iniziali come invece era accaduto a Napoli.
Zielinski può diventare il top player di questa squadra? Per lui ho un debole particolare. È il compagno che mi ha impressionato di più. Ha un potenziale da top palyer e ora lo sta facendo vedere. È un giocatore che ha una qualità impressionante, a cui abbina una grande forza di gambe e una grande intelligenza tattica. È destinato a diventare davvero un grande giocatore.
Meglio l’integralismo di Sarri o le rotazioni di Ancelotti? Può essere un aspetto positivo l’integralismo del primo. Maurizio quando si fida di alcuni giocatori, fa fatica a cambiarli e questo dà grandi motivazioni a chi gioca. Ma la gestione del gruppo nelle grandi squadre conta molto. Ancelotti ha un’altra gestione ed è anche più abituato a gestire grandi squadre. Tra i due non so scegliere chi sia il migliore. Forse la via di mezzo sarebbe la cosa migliore. Tanto lavoro fisico con Sarri? A livello fisico non penso che possa avere problemi in Inghilterra. Sono allenamenti intensi , ma non molto lunghi. In cui la palla gira veloce e anche le gambe. Loro venivano da Conte che ha anche metodi di lavoro più fisici. Differenze tra Antonio Conte e Sarri? Io sono stato allenato da entrambi e posso dire che sono diversi. Conte è più rigido e attua metodologie di lavoro più dure a livello fisico. Sarri lo è di più dal punto di vista tattico. Conte punta molto sull’aspetto fisico e mentale. Hanno idee di diverse di calcio anche a livello tattico. I concetti di calcio di Sarri sono cambiati nel tempo? I concetti difensivi sono sempre gli stessi anche 15 anni fa, però ho visto un’evoluzione».