ESCLUSIVA – N. Mazzeo (pres. scuola calcio): “Su Maradona racconto un aneddoto interessante. Ancelotti? Tecnico ideale per il Napoli”
All'interno l'intervista al presidente della scuola calcio Mazzeo
Ilnapolionline.com prosegue nel suo viaggio all’interno delle scuole calcio che da oggi iniziano ufficialmente la stagione agonistica on vista del campionato. Oggi si va all’interno della struttura Mazzeo situata a San Sebastiano al Vesivio e il terreno di gioco è il Raffaele Capasso. Di questo e di altro, oltrec che del momento del Napoli ne abbiamo con il presidente Natalino Mazzeo.
Vorrebbe parlare ai nostri lettori della scuola calcio? Anno di fondazione e dell’organigramma? “Lanno di nascita della nostra struttura è del 1987, siamo quindi al trentunesimo anno. Per quanto riguarda l’organigramma io sono il presidente e anche l’allenatore, Antonio Formisano è il segretario. Raffaele Boccia è istruttore Uefa B nonché laureato in scienze motorie, Ciro Cennamo allenatore Uefa B, Pasquale Borrelli mister Uefa B, Marco Velotti tecnico Uefa B, Salvatore Perna e Giuseppe Nardiello istruttori Uefa B. Giulio Tarro infine è il medico sociale della scuola calcio Mazzeo, mio ex compagno di squadra ed ex medico che curò il Papa quando fu sparato”.
Lei ha giocato a calcio e conobbe Maradona che a Napoli ha fatto la storia con i due scudetti. Ci potrebbe raccontare un aneddoto che lo riguarda? “Il grande Maradona lo incontrai a Scalea nel 1986 e in quella cicostanza fu creato il Villaggio che prese il suo cognome. In quello stesso periodo mi invitò in America per l’Unicef ma ero pieno di impegni e non ci potetti andare e il tutto non si concretizzò. Sono sempre rimasto un suo grande estimatore, tant’è che oggi che sono rimasto amico del figlio. In passato non erano in buoni rapporti ma ora il tutto si è risolto e vanno d’amore d’accordo. Diego Junior è un caro ragazzo, ora che è sposato ed ha un figlio si è definitivamente sistemato”.
Tornando alla sua scuola calcio Mazzeo, quante squadre avete che partecipano ai rispettivi campionati? “Abbiamo diverse squadre dai 2001 fino ai 2013 e da oggi inizia la preparazione in vista dei campionati che inizieranno ad Ottobre. Sugli obiettivi ti posso dire che puntiamo alla crescita dei ragazzi, si devono divertire e poi se un giorno dovessero col tempo raggiungere i risultati sperati tanto di guadagnato”.
Avete ceduto diversi ragazzi al calcio professionistico. Mi potrebbe dire quanti e in quali squadre? “Quest’anno abbiamo ceduto al Genoa i classe 2004 Umberto De Luca e Matteo Abbate. Alla Casertana i classe 2004 Antonio Del Giudice e Luigi Angelino e i 2001 Salvatore De Bernardo e Simone Conte. Alla squadra della Cavese i 2003 Emmanuel Riccio, Christian Ferro e Salvatore Cozzolino e il 2004 Antonio Balzano, per non parlare di altre trattative che sono in corso. Infine riconfermato alla Primavera dell’Udinese il classe 2001 Ciro Di Franco”.
Come sono al momento i rapporti con il settore giovanile del calcio Napoli? “I rapporti sono ottimi con il club azzurro, ma io credo che per fare il salto di qualità bisogna salire altri gradini. C’è bisogno di una struttura solida e che possa dare delle certezze ai ragazzi, senza dimenticare che in passato sono sfuggiti alcuni calciatori del nostro territorio. Penso a Gianluigi Donnarumma nato a Castellamare di Stabia, poteva essere del Napoli ed invece gioca titolare del Milan. Questi sono situazioni che vanno fatte per colmare il gup con le altre società italiane”.
Come giudica il lavoro di Gianluca Grava come responsabile del vivaio azzurro? “Penso che il lavoro di Grava al momento è positivo, si vede che c’è stata una crescita a livello di risultati, ma purtoppo non può bastare. Come ti ho detto avere una struttura è alla base per la crescita di un vivaio e far crescere in casa i propri ragazzi è fondamentale. Mi auguro che nei prossimi anni tutto ciò possa accadere per poter avere il Napoli nelle prime posizioni anche nel settore giovanile”.
Il Napoli è passato da Sarri ad Ancelotti e se si esclude la sconfitta di ieri contro la Sampdoria, è stato un inizio non del tutto negativo. Con l’arrivo del mister si potrà colmare la distanza per lo scudetto? “Io ho avuto la fortuna di conoscere il mister quando passai al Milan e lui lo allenava e ti posso dire che è la persona adatta per il Napoli. Lui sa bene come gestire l’ambiente, con calma e la giusta pacatezza. Al momento non c’è ancora la sua impronta di gioco, ci vorrà del tempo, ma sono certo che con il tempo saprà mettere le cose a posto e i risultati arriveranno, di questo ne sono certo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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